Facebook è un grande contenitore di coscienze e di diverse sensibilità e, come tale, capita sempre più spesso di imbattersi in post interessanti e di spessore. Ed è proprio quello che è capitato sfogliando il profilo della nostra amica Anna Maria, cittadina italiana da sempre impegnata sui social contro la mala politica ed i cattivi amministratori. Una condividione che racconta, in uno spaccato di vita quotidiana, l'analisi fredda e lucida che viene fuori da un piccolo dibattito tra madre e figlio. Se all'inizio strapperà un sorriso alla fine vi lascerà l'amaro in bocca per quanto corrispondente al vero: "Capita a tutti, quando si sale in auto, di non mettere la cintura di sicurezza. Si è assorbiti da mille pensieri e in sottofondo si avverte una presenza fastidiosa, un rumore, un trillo che ti penetra come un trapano ed è un attentato alla tua vita. Era la cintura di mio figlio che suonava. Gli ho chiesto gentilmente di metterla e lui giustamente ha cominciato a contraddirmi: 'Viviamo in uno stato che vuole proteggerci, non correre perché ti ritiro la patente, metti la cintura, non bere, non drogarti, non usare psicofarmaci, insomma NON. E poi? Ti impasta rifiuti tossici negli edifici scolastici, nei supermercati, nei tunnel, li sversa nei mari, nella sabbia. Ti fa mangiare organismi geneticamente modificati (OGM), nei cibi sversa tutte le schifezze di questo mondo. Il loro unico scopo è solo schiavizzarti e farti ammalare. E tu, mi chiedi di mettere la cintura per proteggermi?' Gli ho risposto: sono perfettamente d'accordo con te. Vorrei evitare di beccarmi una multa e nutrire questo stato ladro e corrotto."