Tu sei qui: TecnologiaUsa, class action contro ChatGPT: "Furto di informazioni a milioni di utenti"
Inserito da (Redazione Nazionale), venerdì 30 giugno 2023 19:09:44
Non è stato solo il nostro Paese, a tempo debito, a porsi dei legittimi interrogativi sulle informazioni che ChatGPT utilizzava senza essere conforme alle direttive sulla privacy: e così, anche la California si è mossa.
La causa è stata depositata il 28 giugno presso il tribunale federale di San Francisco e include sedici querelanti, tra cui due scrittori del Massachusetts, Paul Tremblay e Mona Awad.
Furto di informazioni di milioni utenti, 3 miliardi di danni, appropriazione indebita di informazioni personali di milioni di utenti e violazione del copyright: queste le accuse mosse nei confronti di OpenAI e contenute in una class action partita dalla California che potrebbe cambiare lo sviluppo di questi software in cui è coinvolta tutta la Silicon Valley.
L'intelligenza artificiale presenta dei rischi reali e non si tratta né di allarmismo, né di fantascienza così come sottolineato dall'uomo che non ti aspetti: quel Geoffrey Hinton, uno dei pionieri dell'Intelligenza artificiale.
Questa nuova azione legale arriva dopo che OpenAI è finita ripetutamente sotto i riflettori negli ultimi mesi, man mano che cresceva la sua popolarità, per i metodi di allenamento degli algoritmi e per il database: ricercatori americani sono riusciti a rintracciare almeno 50 libri introiettati dal chatbot, tra cui Harry Potter.
Come scritto sopra, il problema in Italia si era già posto: infatti la piattaforma venne sospesa per un mese, fino a fine aprile, dopo i rilievi del Garante Privacy, mentre l'Europa pochi giorni fa ha approvato l'AI Act, la proposta per definire un perimetro di norme in cui 'far stare al suo interno' l'intelligenza artificiale:
"Sosteniamo la proposta europea, crediamo che i governi democratici debbano regolare questo settore. Non usiamo i dati per finalità commerciali, il nostro modello è sicuro, per impostare ChatGpt4 in maniera corretta abbiamo impiegato sei mesi", ha rassicurato due giorni fa Anna Makanju, Head of Public Policy di OpenAI, in un'audizione alla Camera dei deputati italiana, la prima volta della società in un parlamento europeo dopo l'audizione al Senato statunitense tenutasi a metà maggio.
Fonte: Booble
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