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Nel 2025 cinque quesiti al voto: lavoro e cittadinanza al centro della consultazione

A giugno l’Italia al voto: 5 quesiti referendari su diritti, lavoro e cittadinanza

La Corte Costituzionale ha ammesso cinque quesiti referendari: quattro puntano a modificare il Jobs Act e tutelare i lavoratori, uno propone di facilitare l’accesso alla cittadinanza italiana.

Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), lunedì 31 marzo 2025 12:11:19

L'8 e il 9 giugno 2025 l'Italia sarà chiamata al voto su un referendum popolare con cinque quesiti di forte impatto politico, giuridico e sociale. Due giornate di voto che potrebbero ridefinire il concetto di cittadinanza e intervenire in modo significativo sul mondo del lavoro.

I referendum, dichiarati ammissibili dalla Corte Costituzionale, riguardano il lavoro e il Jobs Act. Ecco i quesiti ne dettaglio:

  1. Stop ai licenziamenti illegittimi
    Il primo quesito propone l'abrogazione completa del contratto a tutele crescenti introdotto dal Jobs Act nel 2015. Oggi, i lavoratori licenziati illegittimamente nelle aziende con più di 15 dipendenti non hanno diritto al reintegro, ma solo a un indennizzo economico. Con l'abrogazione si vuole ripristinare il diritto al reintegro, rafforzando la tutela contro i licenziamenti senza giusta causa.
  2. Più tutele per chi lavora nelle piccole imprese
    Il secondo quesito mira a eliminare il tetto massimo all'indennizzo per i lavoratori licenziati ingiustamente nelle aziende con meno di 16 dipendenti. Attualmente il risarcimento non può superare le 6 mensilità, anche in caso di licenziamento infondato. L'obiettivo è garantire un equo risarcimento deciso dal giudice, senza limiti prestabiliti.
  3. Ridurre il lavoro precario
    Il terzo quesito intende abrogare le norme che permettono l'uso dei contratti a termine senza causale fino a 12 mesi. Con questa modifica si vuole reintrodurre l'obbligo di motivazione per i contratti a tempo determinato, rendendo il lavoro più stabile e riducendo il precariato che oggi colpisce circa 2,3 milioni di lavoratori.
  4. Più sicurezza negli appalti
    Il quarto quesito interviene in materia di sicurezza sul lavoro, chiedendo l'abrogazione di una norma che esclude la responsabilità delle imprese appaltanti in caso di infortuni derivanti da rischi specifici legati alle imprese appaltatrici. Lo scopo è rafforzare la responsabilità di chi affida i lavori e aumentare la tutela per i lavoratori, in un contesto in cui si registrano quasi 1000 morti sul lavoro all'anno.
  5. Più integrazione con la cittadinanza italiana
    Il quinto quesito riguarda l'abrogazione parziale dell'articolo 9 della legge 91/1992, per ridurre da 10 a 5 anni il periodo di residenza necessario per la richiesta di cittadinanza da parte di cittadini stranieri.

Questa modifica non tocca altri requisiti essenziali - come la conoscenza della lingua italiana, il reddito, l'assenza di precedenti penali e il rispetto delle leggi - ma rappresenta un passo importante verso l'inclusione, interessando circa 2,5 milioni di persone che vivono stabilmente in Italia, ma che oggi non sono riconosciute come cittadini a pieno titolo.

Per essere validi, i referendum dovranno raggiungere il quorum del 50% + 1 degli aventi diritto. Un obiettivo sempre più difficile da raggiungere, in un contesto di crescente disaffezione elettorale. Le campagne referendarie, ancora in fase iniziale, dovranno riuscire a coinvolgere la cittadinanza su temi concreti, evitando che la consultazione venga percepita come un tecnicismo.

 

(Foto: Maria Abate)

Fonte: Il Vescovado

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