Tu sei qui: AttualitàCosta d’Amalfi: eppur si muove!
Inserito da (redazionelda), mercoledì 15 marzo 2017 18:18:05
di Raffaele Ferraioli*
"Eppur si muove!", direbbe il grande Galileo. Io aggiungerei "Meno male!". La Costa d'Amalfi, in genere sonnacchiosa e accidiosa, che va in letargo a novembre per risvegliarsi ad aprile, storicamente incapace di attribuire la giusta importanza ai rapporti di reciprocità fra impresa e territorio, notoriamente poco incline a credere nel valore della solidarietà, comincia, finalmente, ad acquisire una nuova coscienza dei luoghi e a guardare il territorio come "soggetto corale". Era ora!
Alla iattura della globalizzazione si contrappone sempre più una nuova consapevolezza, prodotta da un'agricoltura riveduta e corretta, capace di rigenerare la realtà di tutto il comprensorio. Il ritorno al territorio sta favorendo un nuovo modello di sviluppo: quello che gli ambientalisti definiscono sostenibile, ma che sarebbe più corretto etichettare come armonico, di sicuro più equo e più solidale.
Questa è in estrema sintesi il dato essenziale emerso dalla tavola rotonda svoltasi un po' di gironi fa a Furore sul tema " Agricoltura e turismo: un matrimonio che s'ha da fare!"
Non v'è alcun dubbio che il ritorno della viticoltura sta ripristinando la preziosa sinergia fra natura e cultura, che fino a pochi anni fa sembrava irrimediabilmente perduta, ma che, invece, costituisce il presupposto essenziale per la stessa formazione dei distretti: rurali, industriali o turistici che siano.
L'agricoltura, che molti continuano a definire "eroica" per le fatiche fisiche che comporta in una zona geomorfologicamente tormentata come la nostra, sta tornando ad essere parte integrante dell'economia e della vita sociale di questo territorio, dove si va riaffermando una visione olistica, basata sul ripristino delle interdipendenze fra sistemi produttivi, insediativi, alimentari, ricreativi, che operano sempre più in un clima di ritrovata, feconda reciprocità d'interessi.
L'agricoltura conferma, in tal modo, il suo carattere multifunzionale, svolgendo un ruolo cruciale nel funzionamento del sistema socioeconomico locale, caratterizzato da attività interdipendenti e tutte orientate alla conservazione, alla riproduzione e alla valorizzazione delle risorse naturali. in questo nuovo clima si ricompone il sodalizio fra gli agricoltori e gli altri attori economici e si ripristina il rapporto sinergico fra artigianato, pesca, agricoltura, commercio, turismo, ristorazione, trasporti e servizi vari.
Questo intreccio produce una società "agroterziaria", consapevole che il terroir, come correttamente lo definisce l'UNESCO, è "uno spazio geografico delimitato, occupato e caratterizzato da una comunità umana che vi costruisce un insieme di tratti culturali distintivi, di saperi e di pratiche fondati su un sistema di interazioni fra ambiente naturale e fattori umani",
E' questa la nuova realtà che emerge e fa ben sperare in un futuro migliore del nostro territorio, ma, soprattutto, spinge l'uomo a perseguire il più nobile dei suoi obiettivi: la ricerca delle felicità.
*sindaco di Furore
Fonte: Il Vescovado
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