Tu sei qui: AttualitàGiordano (SHRO e Temple Philadelphia University): «Al fianco di Franco Di Mare. L’amianto in Italia è ancora ovunque»
Inserito da (PNo Editorial Board), lunedì 29 aprile 2024 16:07:07
"L'aria avvelenata continua a far male. In Italia l'amianto è presente ancora ovunque e anche in modo insospettabile senza che nessuno intervenga. Siamo al fianco del giornalista Franco di Mare che ha scosso anche l'America con la sua testimonianza". Così lo scienziato italoamericano Antonio Giordano, presidente della Sbarro Health Research Organization e professore alla Temple University.
Il mesotelioma pleurico è un killer silente ma allo stesso tempo è uno dei pochi tumori per cui l'etiologia è pressoché certa: lo sviluppo di questa neoplasia è certamente correlato all'esposizione di fibre di amianto. Pertanto, conoscendone la causa gran parte delle morti sarebbero dovute e dovrebbero essere prevenute.
"Questo purtroppo non avviene, e non avviene per due motivi - spiega Giordano -. Il primo dovuto alla lunga latenza clinica del tumore, ossia tra l'esposizione al minerale e lo sviluppo della malattia possono intercorrere fino a 30 anni; il secondo perché nonostante ogni attività di estrazione, commercio, importazione, esportazione e produzione di amianto, prodotti di amianto o prodotti contenenti amianto sia stata bandita dall'intero territorio nazionale italiano fin dal 1992 e a livello europeo dal 1999, il materiale è ancora presente in grandi quantità nei luoghi in cui non si è provveduto alla bonifica e allo smaltimento. Ormai il rischio di sviluppare questa neoplasia è diventato ambientale piuttosto che professionale. Le peculiari caratteristiche fisico-chimiche di questo minerale giustificano il suo vastissimo utilizzo nell'edilizia, per cui, se è presente in grandi quantità in zone come l'Italia, si può solo immaginare quante fibre di residui tossici ci possano essere in zone coinvolte da azioni belliche: residui derivanti dalla distruzione di edifici, dalla combustione e dall'ossidazione di inquinanti che restano in sospensione nell'aria, nelle falde acquifere e nei terreni coltivati, scenari che hanno visto coinvolto il giornalista Franco Di Mare".
"Studio il mesotelioma da tantissimi anni - commenta - e posso definirmi "figlio d'arte", infatti mio padre, Giovan Giacomo Giordano, fu uno fra i primi scienziati insieme al Professore Cesare Maltoni del Collegium Ramazzini di Bologna a studiare e a scoprire i gravissimi danni derivati dall'esposizione alle fibre di amianto e anche grazie ai suoi studi l'amianto è stato messo fuori legge, in Italia, nel 1992. Oggi si assiste ad un rallentamento degli studi potrebbe essere stato causato dai forti interessi economici alla base dell'industria dell'amianto", denuncia Giordano.
Il professore ha all'attivo specifiche produzioni scientifiche focalizzate sul mesotelioma pleurico, poiché "nonostante gli enormi progressi in ambito scientifico, questa neoplasia ancora oggi è orfana di marker diagnostici, prognostici e soprattutto di approcci terapeutici efficaci". Tra i vari impegni per la lotta al mesotelioma, ha partecipato anche alla sentita vicenda che ha coinvolto i lavoratori dell'Isochimica di Avellino, in Campania: "Il quartiere di Borgo Ferrovia, nel centro di Avellino, ha respirato per anni un'aria intossicata dall'amianto: lo certificano le perizie disposte dalla procura a cui ho partecipato, questa azienda ormai dismessa che è una vera bomba ecologica".
"Urge mettere a punto un adeguato sistema di monitoraggio degli ex esposti e eliminare definitivamente l'amianto presente nell'ambiente. Ad oggi non vi è alcun test che da solo o in combinazione con altri possa essere utilizzato per campagne di prevenzione che possano essere avviate a livello di popolazione. Nelle aree ad alto rischio di patologie asbesto correlate, è indispensabile quindi intervenire bonificando nel più breve tempo possibile, non si può temporeggiare per motivi economici e condannare a morte migliaia di persone", conclude Giordano.
Fonte: Il Vescovado
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