Tu sei qui: AttualitàIl Sindaco e le sue responsabilità "perenni"
Inserito da (redazionelda), sabato 28 luglio 2018 17:50:40
di Raffaele Ferraioli*
Non faccio l'avvocato, non farei mai il magistrato, provo una certa difficoltà a parlare di codici, di norme, di sentenze, di reati. Ciò nonostante, pur essendo stato costretto nel corso della mia lunga avventura politico-amministrativa a subire circa venti processi penali, tutti andati a buon fine, non posso negare le mie perplessità rispetto alla notizia di rinvio a giudizio del Sindaco di Praiano con l'imputazione di omicidio colposo.
Sono rimasto colpito e l'ho anche riferito al collega di Praiano non senza esprimergli la mia piena solìdarietà per la triste vicenda che lo vede coinvolto a seguito della tragica scomparsa, risalente a qualche mese fa, di una turista veneta, incautamente incamminatasi sulla passeggiata "Terramare" e inghiottita dalle onde di una violenta mareggiata. Responsabile di questo tragico accadimento viene, come sempre, ritenuto il Sindaco che, se tutto andrà bene subirà un processo che durerà alcuni anni, pagherà l'onorario al suo avvocato e subirà un poco piacevole stress psicologico. Se dovesse, invece, andare male scatterebbe la condanna penale e, quel che è più grave, la condanna al risarcimento del danno. Mi convinco sempre più che la prima dote occorrente a chi voglia fare il Sindaco sia davvero la vocazione al martirio.
Non conoscendo nello specifico gli atti debbo pensare che l'addebito mosso al Sindaco sia la mancata apposizione di segnaletica di indicazione di pericolo in caso di mare agitato. Segnaletica per altro irrituale e per molti aspetti ovvia, considerato che la pericolosità di incamminarsi e/o sostare su una scogliera in occasione di una mareggiata è percepibile a vista d'occhio più di qualsiasi cartello monitore.
Se l'ipotesi di accusatoria dovesse consistere nell'assenza di segnali indicanti il pericolo derivante dal mare agitato o il divieto, va considerato che tale installazione non è prevista da nessun obbligo di legge: Viene così a mancare l'obbligo di "facere" penalmente rilevante.
Il problema è che in capo alla figura del Sindaco viene puntualmente configurata, dall'opinione pubblica diffusa una responsabilità "penale di posizione", di garanzia oggettiva, inammissibile e incompatibile con i principi costituzionali (di tipicità e di colpevolezza) che presiedono l'illecito penale. Come viene confermato da copiosa giurisprudenza, non è possibile far gravare sui Sindaci "la spada diDamocle di un perenne obbligo di agire" (Cfr. sentenza n. 60/09 del 23/2/2009 Trib. Salerno, Riccardi)
Si dovrebbe imporre ai Sindaci un costante e perenne controllo dello stato di sicurezza delle aree pubbliche. Si richiederebbe al Sindaco la capacità "divina" di "essere in cielo, in terra e in ogni luogo". E questo mi pare oggettivamente una pretesa impossibile, almeno per il momento!
*sindaco di Furore
Fonte: Il Vescovado
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