Tu sei qui: AttualitàNessuno tocchi Abele
Inserito da (redazionelda), venerdì 30 giugno 2017 16:26:34
di Antonio Schiavo
La tua manina stringe il dito della mamma.
Ci hanno detto che stai soffrendo tanto e che il tuo cervello piccolo piccolo non dà più stimoli.
Eppure l'immagine di quella manina che oggi i telegiornali di tutto il mondo stanno diffondendo sembra manifestare il tuo attaccamento alla vita e soprattutto, Charlie, a chi ti vuole bene.
Che ha sfidato la sicumera dei medici, l'asettica valutazione dei parrucconi delle Corti di giustizia, il timore anche di tanti uomini di chiesa o di sedicenti comitati di bioetica di essere disallineati al comodo politically correct.
Mamma e papà volevano poter tentare di curarti altrove non pensando nemmeno lontanamente che questo lo identificano come accanimento terapeutico.
Poveri illusi! Sì illusi perché volevano solo cedere a quella illusione, può darsi assurda, che si nutre solo verso chi si ama di un amore assoluto come quello riservato ad una propria creatura.
Tu, piccolo, sei stato condannato a morte anche da una statistica infame che è il perno su cui ruota l'oleato meccanismo economico della multinazionali farmaceutiche: solo 16 bambini al mondo soffrono o sono stati colpiti dalla tua terribile malattia e, allora, perché sprecare risorse per trovare una cura? Meglio e più redditizio dedicarsi agli anoressizzanti, agli anticellulite, alle pillole blu.
I tuoi genitori avevano chiesto di portarti in America per quel tentativo estremo e folle di far testare su di te una terapia sperimentale.
Niente da fare: muri invalicabili alzati a tarpare anche la speranza , sollevati da quelle stesse persone che magari sfilano o firmano appelli contro la massima pena per chi si è macchiato di delitti orrendi, che spalancano le porte ai peggiori delinquenti e terroristi.
"Nessuno tocchi Caino" gridano, a favore di telecamere, prima di tornare al caldo dei propri salotti.
Oggi, invece, spengono la tenue luce che sicuramente alberga nel tuo corpicino pur martoriato e non permettono nemmeno, dall'alto (o dal basso)del loro furore ideologico camuffato da assioma scientifico, di farti cullare un'ultima volta da mamma e papà nella stanzetta che avevano preparato per te solo nove mesi fa.
Che la terra ti sia lieve, piccolo Charlie-Abele e buon viaggio verso il posto riservato agli angeli.
Fonte: Il Vescovado
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