Una 20enne residente poco più a nord di Nuoro ha raccontato di essere stata costretta a sottoporsi a un test di gravidanza davanti ai suoi colleghi maschi e successivamente è stata licenziata un mese dopo aver scoperto di essere incinta.

La giovane, come riporta Repubblica, era stata assunta da una ditta che gestisce i servizi di pulizia in un'azienda nell'area industriale del nuorese con un contratto Multiservizi a tempo indeterminato.

La giovane ha raccontato che la sua datrice di lavoro le ha richiesto di fare il test di gravidanza nel bagno dell'ufficio, minacciandola di licenziamento in caso di rifiuto.

Dopo aver ottenuto un risultato negativo per paura di perdere il lavoro, ha scoperto la sua gravidanza un mese dopo a causa delle nausee persistenti. Presentando un certificato medico per astensione anticipata dal lavoro per gravidanza a rischio, ha atteso invano contatti dal suo datore di lavoro e il pagamento dello stipendio.

Alla fine, ha appreso di essere stata licenziata tramite un messaggio Whatsapp dell'Unilav che comunicava l'interruzione del rapporto di lavoro "per giusta causa".