Tu sei qui: AttualitàPositano, "impennata col gommone" e polemica social: nessuna norma è stata violata
Inserito da (Admin), martedì 24 giugno 2025 07:55:20
«Giustamente, gli idioti sulle strade non sono abbastanza, ci volevano pure quelli che impennano in mare col gommone...» Con queste parole, il deputato Francesco Emilio Borrelli ha commentato un video girato nelle acque di Positano, pubblicato sul suo profilo Instagram. La clip mostra un giovane a bordo di un gommone mentre il mezzo si solleva parzialmente in planata. Un'operazione che, agli occhi di molti, rientra nella normalità della navigazione, ma che per l'onorevole ha rappresentato lo spunto per una polemica dai toni sprezzanti. «Il mezzo si solleva parzialmente, considerando anche il peso del giovane, come avviene normalmente durante il passaggio dalla fase di dislocamento alla planata. Nulla di particolarmente straordinario o pericoloso.» il commento di un comandante locale da noi contattato.
La questione, però, va analizzata con più attenzione. Secondo quanto appreso, il gommone si trovava all'interno di un campo boe, quindi in un'area interdetta alla balneazione e a più di 400 metri dalla costa. In quel tratto di mare non solo non c'erano bagnanti, ma il mezzo viaggiava sotto i limiti di velocità previsti (cinque nodi). Dunque, nessuna violazione del codice della navigazione, né alcun rischio reale per terzi.
A confermarlo è anche chi opera quotidianamente in quel tratto di costa: il giovane alla guida del gommone lavora regolarmente nel settore da anni, è esperto, conosce la zona e le sue regole, e non si sarebbe mai permesso una manovra pericolosa in presenza di bagnanti o imbarcazioni vicine. Il video, peraltro, sarebbe stato girato in un contesto privato, durante un momento di pausa, e inizialmente nemmeno destinato alla pubblicazione. Il video sarebbe stato realizzato da uno dei colleghi del giovane e diffuso senza un'intenzione provocatoria.
Tuttavia, la pubblicazione da parte del deputato ha scatenato una valanga di commenti, molti dei quali poco informati, che hanno messo in discussione non solo la professionalità del giovane, ma anche il suo aspetto fisico, scivolando nel body shaming. E se l'intento era quello di denunciare un comportamento illegale, ciò che ne è derivato è sembrato a molti solo un atto di strumentalizzazione.
"Non ha superato limiti di velocità, né ha violato norme", si legge in uno dei commenti a difesa del ragazzo. "Chi lavora in mare sa riconoscere i reali pericoli, e questo non lo era."
Dello stesso tono decine di altri commenti:
"Prima di parlare, bisognerebbe conoscere le regole del mare" - scrive un utente - "Quel ragazzo ha il rispetto di tutti i comandanti della Costiera"
E ancora: "Spiegatemi come si impenna con il gommone, si inserisce la marcia, si accelera e si lascia la frizione?"; "I problemi dell'Italia sono altri. Questo è solo fango gratuito."
Il caso dimostra quanto sia facile oggi trasformare ogni gesto in un caso mediatico, spesso senza nemmeno verificarne le circostanze. E quanto la ricerca del sensazionalismo rischi di travolgere la realtà dei fatti e le persone, pur di ottenere qualche visualizzazione in più.
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Fonte: Il Vescovado
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