Tu sei qui: AttualitàTramonti, la Cantina San Francesco ‘salva’ 2,5 ettari di terreno incolto. Sarà la vigna più vasta della Costiera Amalfitana [FOTO-VIDEO]
Inserito da (redazionelda), domenica 29 gennaio 2017 10:58:18
Restituire la vita a una terra incolta strappandola alla cattiva sorte e tornare a renderla produttiva. È questa la nobile finalità della Cantina "Tenuta San Francesco" di Tramonti, azienda produttrice di vini d'alta qualità, che nei giorni scorsi ha formalizzato l'acquisto del podere "Santa Teresa", attiguo all'antico Conservatorio delle monache di Pucara, in cui nacque il celebre liquore "Concerto".
Due ettari e mezzo di terreno per gran parte abbandonato da oltre un ventennio, invaso da rovi, arbusti e rifiuti, ma che conserva una parte coltivata a limoni e viti. Di proprietà dell'aristocratica famiglia Pisacane, una parte minoritaria del lotto unico è concessa in locazione.
Così il "Tramontishire", terra generosa e di vini pregevoli, potrà vantare la più grande vigna di tutta la Costa d'Amalfi.
Eccellente la posizione con esposizione a Sud-Est, proprio a ridosso della montagna, con grandi escursioni termiche e lontana dall'urbanizzazione. Il terreno è argilloso e rimasto a maggese per molti anni presenta vitigni di Falanghina, Greco di Tufo, Aglianico e l'autoctono Tintore.
Nei giorni scorsi hanno preso il via i lavori di pulitura dell'intero podere, osservando rigorosi criteri "green", nel pieno rispetto dell'ambiente. A partire dall'utilizzo di macchinari per l'estirpazione di rovi ed erbacce e la loro successiva trasformazione in compost, evitando così la bruciatura delle sterpaglie agricole e la diffusione di diossina nell'aria, cancerogena per l'uomo e per le altre colture (VIDEO IN BASSO).
È la filosofia dell'azienda San Francesco, che da quattro anni si fregia della chiocciola "Slow Wine" di Slow Food, esempio etico nel recupero e nell'ulteriore valorizzazione del territorio.
«È questo un luogo dell'anima - ci dice con grande soddisfazione e un pizzico di emozione il dottor Gaetano Bove, tra i quattro soci dell'azienda vinicola - Quando portai qui mia moglie per svelarle il progetto mi disse: "Sei un pazzo". Questa è un'opera sociale, uno sforzo importante da parte nostra che mira a recuperare un luogo straordinario, offrendo la possibilità di produrre vini importanti, riserve d'altissima qualità».
Al termine dei lavori di pulitura si procederà a impiantare il grande vigneto con la messa a dimora delle nuove viti e il recupero delle esistenti, disposte a pergola su pali di castagno. La grande tenuta "Santa Teresa" tornerà produttiva già dalla prossima vendemmia.
Fonte: Il Vescovado
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