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Ultimo aggiornamento 15 minuti fa S. Torquato martire

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Tu sei qui: ChiesaDon Maurizio Patriciello a Minori: una testimonianza dirompente

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Basilica di Santa Trofimena, Minori, Eventi, Chiesa, Protagonisti, Pace, Guerra, Criminalità

Don Maurizio Patriciello a Minori: una testimonianza dirompente

Lo scorso 27 agosto don Maurizio Patriciello è stato ospite a Minori: le impressioni a freddo del preside Criscuolo

Inserito da (Admin), domenica 3 settembre 2023 21:49:23

di Francesco Criscuolo* dirigente scolastico in quiescenza del Liceo "Ercolano Marini" di Amalfi

Minori ha avuto in sorte, domenica scorsa 27 agosto, una saldatura ideale con fatti e persone che, complici purtroppo alcune raccapriccianti notizie di cronaca legate allo stupro di gruppo su ragazze minori di dodici anni nel Parco Verde di Caivano, hanno occupato, nei giorni immediatamente precedenti, le prime pagine dei quotidiani a tiratura nazionale e regionale.

La Basilica di S. Trofimena ha ospitato don Maurizio Patriciello, che ivi svolge la sua azione pastorale, su invito rivoltogli dal parroco don Ennio Paolillo a presiedere la messa vespertina.

Gremita, come nelle solenni occasioni festive, la chiesa minorese ha dato la misura di una comunità vibrante di partecipazione corale a un evento di forte rilievo, destinato ad avere sicura risonanza nelle menti e nei cuori di tanti, anche non materialmente presenti.

Si è avvertito, di sicuro, l'aleggiare di un palpito di affetto e di interesse di un intero popolo, sollecitato da una spinta interiore a recepire l'irresistibile richiamo di un prete coraggioso che proclama e attua sul campo la Parola.

Le considerazioni svolte nel corso dell'omelia sul brano del vangelo di Matteo (16-13,20) hanno messo in luce la forza di idee e principi tenuti quotidianamente presenti da lui quasi sine glossa. Il senso della domanda, rivolta da Gesù agli apostoli a mo' di sondaggio di opinione per poter scoprire chi egli sia per loro, ha postulato e assunto come termine di riferimento ciascuno di noi con i suoi atti, le sue scelte, la sua perseveranza o meno nel bene.

La risposta di Pietro con la toccante espressione "Tu sei il Cristo, il figlio del Dio vivente" fa capire, come ha rilevato l'autorevole celebrante, che Cristo non è ciò che si dice di lui, ma ciò che si vive di lui insieme con gli altri da amare come fratelli.

I convincimenti distorti in materia religiosa portano a una falsa rappresentazione della realtà: "se si sbaglia su Dio, si sbaglia anche sull'uomo, sulla natura, sull'ambiente, sul prossimo", come ha testualmente affermato il sacerdote di Caivano. Se ci si allontana dalla retta interpretazione e dalla integra applicazione dei dettami evangelici, l'altro viene ridotto a strumento e a merce da sfruttare o da assoggettare al profitto di pochi, la bellezza del creato viene disinvoltamente deturpata, il consumo indiscriminato del suolo e l'avvelenamento incontrollato degli spazi agricoli non trova alcun argine, i beni naturali e artistici vengono spregiudicatamente stuprati, con conseguenze anche mortali per coloro ai quali dovrebbero recare vita e giovamento. Il nostro bel mare, ad esempio, quando è invaso dalla microplastica, finisce per diventare solo fonte di rovina, così come il terreno coltivato, quando è riempito di rifiuti tossici.

Ancora più netta e chiara è stata, alla fine della messa, la sua disamina, a tutto tondo, sui nodi problematici più inquietanti e drammatici della società attuale, specie in alcune zone del Sud, anche alla luce di episodi tragici susseguitisi con impressionante frequenza perfino nel territorio della sua parrocchia.

Ha, così, posto in risalto il disastro ambientale creato, nell'area denominata fino a qualche anno fa "Terra dei fuochi", da "uomini a mal più ch' a bene usi" (Par III,106), abilmente nascosti dietro una facciata di eleganza, di raffinatezza, di management industriale, artefici di un'opera corruttiva e distruttiva esercitata, senza freni inibitori, su organizzazioni criminali locali pur sempre ancorate a tradizionali codici minimi di rispetto e di senso dell'onore.

Hanno trovato, altresì, spazio, in una conversazione scevra da qualsiasi tono da crociata, condotta con accattivante semplicità e animata da sensate domande degli astanti, questioni cruciali come gli orrori della pedopornografia, la violenza minorile, l'allarmante fenomeno della diffusione della droga e dell'alcool tra i giovanissimi, le aberrazioni dell'utero in affitto e delle tematiche agitate dai transgender.

Va segnalato l'interessante intervento di DonDaniele Civale, che ha invitato a riflettere sulla cortina di assordante silenzio stesa con troppa disinvoltura, a Minori come in altri centri della Costiera, su tanti drammi umani, che non vengono allo scoperto perché avvolti in un sottile strato di indifferenza generale o perché ritenuti scomodi per la consolidata tendenza al quieto vivere o, ancora, perché tali da "disturbare il manovratore", identificabile nelle agenzie educative a vario titolo, nei servizi sociali, nelle associazioni ecclesiali e laiche, nella scuola, nei rappresentanti delle pubbliche istituzioni, piuttosto inclini a una supina acquiescenza, che si traduce in colpevole latitanza.

Il parroco di Caivano ha offerto, dunque, una testimonianza che va al di là della semplice coerenza personale. Nessuna preordinata strategia di comunicazione, nessuna ricerca di facili clamori o di consenso a buon mercato, nessuna smania di protagonismo è possibile ravvisare nelle sue parole e nei suoi gesti.

Egli non ha bisogno di una riproposizione d'immagine né di una rincorsa verso la celebrità, perché è un vero testimone che non indica sé stesso, bensì attesta i fatti che ha visto e a cui è stato particolarmente attento, dimostrandosi pronto anche a pagare di persona, sull'esempio di San Giovanni Battista, che, pur sapendo di andare incontro alla morte per mano di Erode, non cessò di smascherarne il persistente comportamento scandaloso.

Si è reso più che credibile, in quanto, accanto a un'esemplare condotta pratica, ha, da più di un trentennio, sottolineato, senza alcuna iattanza e senza alcun sussiego cattedratico, l'importanza della parola scritta, nella veste di efficace giornalista, della predicazione e della cultura non solo filosofico - teologica come dimensioni costitutive dell'annunzio della Buona Novella.

È un campione di libertà, perché si batte senza tentennamenti e in ogni sede per la verità sull'uomo, in linea con la solenne affermazione giovannea "la verità vi farà liberi"(Gv 8, 32).

  1. Agostino, nel libro X, cap. 34, delle "Confessioni", a commento della celebre notazione del commediografo latino Terenzio "veritas odium parit" (Andria, 68) si chiede: "Ma perché la verità genera l'odio e l'uomo che predica la verità nel nome del vangelo diventa per gli uomini un nemico?" La risposta è lapidaria, ma incisiva: "molti odiano la verità per amore di ciò che credono verità".

In questa ottica si comprende la rilevanza di una vita che profuma veramente di Vangelo e si avverte che occorrono oggi più che mai araldi dell'Invisibile come don Maurizio Patriciello.

 

Foto: Gianni Riccio

Fonte: Il Vescovado

Galleria Fotografica

don Maurizio Patriciello<br />&copy; Gianni Riccio don Maurizio Patriciello © Gianni Riccio
don Maurizio Patriciello<br />&copy; Gianni Riccio don Maurizio Patriciello © Gianni Riccio
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don Maurizio Patriciello<br />&copy; Gianni Riccio don Maurizio Patriciello © Gianni Riccio
don Maurizio Patriciello<br />&copy; Gianni Riccio don Maurizio Patriciello © Gianni Riccio
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