36 anziani fuori dal piano di assistenza domiciliare. Aggiudicato alla Codess, una cooperativa sociale Onlus di Mestre, il progetto biennale di assistenza diretta prevede l'intervento per soli 22 anziani non autosufficienti e non in grado di deambulare. Per gli altri 36 (tanti ancora ne assisteva la Fleming di Napoli fino al 31 dicembre scorso) nessun cenno. I fondi complessivamente aggiudicati sono 138.000 euro l'anno, con 36 ore mensili per ogni anziano non autosufficiente. Il progetto, partito il 1° gennaio, non soddisfa Silvio Lambiase, presidente del Tribunale per i diritti del malato: «E' una scelta scellerata. Vorremmo capire quali criteri sono stati adottati per escludere 36 anziani non autosufficienti, quale destino è stato loro riservato. Da atti come questi si identificano le Amministrazioni che non hanno alcun interesse per il sociale e per le fasce più deboli. È solo l'ultimo dei tanti provvedimenti che quest'Amministrazione di centrodestra ha operato nello smantellare lo stato sociale ed è un'altro segno della cattiva gestione della cosa pubblica che non pone priorità. Perché non è stato approntato un piano alternativo ed un intervento dell'Ente comunale, con fondi propri ad integrazione del finanziamento regionale, tale da garantire il servizio a tutti i 58 anziani, è quanto desidero sapere». Silvio Lambiase è intenzionato ad approfondire la vicenda. «Chiedo che intervenga il neo-delegato dal sindaco alla tutela del cittadino, perché 36 anziani non sono stati tutelati dall'Ente comunale». Per questo motivo sono partite dal Tribunale di tutela del malato alcune richieste di chiarimento al sindaco Messina ed all'assessore addetto alle Politiche sociali, Pasquale Santoriello.