Tu sei qui: CronacaAl MARTE la mostra di Michele Calocero
Inserito da (admin), giovedì 28 febbraio 2013 00:00:00
Si tiene domani, venerdì 1° marzo, alle ore 19.30, al MARTE Mediateca di Cava de’ Tirreni, il vernissage della mostra di Michele Calocero, “Quod video est”. L’esposizione, curata dalla Fornace Falcone, rientra nella kermesse “Un anno di Fornace al Marte” e sarà visitabile fino al 17 marzo.
10 grandi opere su superfici di tela, 10 scatti con tecnologia piezoelettrica dove l’occhio del Maestro Calocero mette in luce l’ambiguità della fotografia e della realtà. Lunghe focali per andare sempre più nel particolare. Protagonisti diventano i dettagli di un mondo più grande e complesso, fino ad approdare ad un’indagine in cui le immagini diventano astratte. Nella fotografia viene operata una scelta tra ciò che viene inquadrato e ciò che invece resta fuori dall’occhio fotografico. Michele Calocero estremizza il concetto portando alla luce nuove storie, altri mondi. Un insetto fotografato a 2 cm offre tutt’altra prospettiva se osservato tramite un telescopio che ne schiaccerà la prospettiva. Nelle opere di Calocero una tela a fondo verde, con 6 punti ed una diagonale che disegna un’ombra, non è altro che una foglia di fico d’india. Insomma, un mondo dentro altri mondi.
Attivo nella fotografia ed anche nel campo della grafica legata al food territoriale, Calocero porta al MARTE opere della grandezza di circa 1.50m x 1m, non sottoposte ad alcun ritocco digitale. Una “fotografia secca”, come la definisce lo stesso artista.
«Indago sull’essenza della fotografia. Ho sempre lavorato sulla sua ambiguità - spiega Michele Calocero - Da questo punto di vista c’è differenza con il campo cinematografico. Nel cinema l’immagine in movimento non permette molti margini per disquisire sull’interpretazione dell’azione. Nella fotografia, invece, la verità è momentanea. Tu fotografi in quel momento. Quel mondo, quella realtà, finiscono lì. La tua foto può essere contraddetta solo da altre foto scattate da diverse prospettive rispetto allo stesso soggetto. La foto è un linguaggio, è testimonianza di se stessi, anche se i testimoni possono essere attendibili o falsi. Per certi versi, invece, la fotografia ha dei punti in comune con la letteratura. Infatti, l’arte fotografica è uno strumento di comunicazione con una sua grammatica, che è la tecnica. Poi, però, devi avere anche la padronanza della semantica».
Ufficio Stampa Davide Speranza
Fonte: Il Portico
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