È partita da qualche giorno la bonifica del campo container della frazione di Pregiato. Obiettivo: rimozione dei prefabbricati non abitati con adeguato smaltimento dei materiali in amianto e pulizia dell’intera area. Ma l’eccessivo zelo ed un lavoro frettoloso e disorganizzato non convincono del tutto i residenti rimasti, che per l’ennesima volta si sentono trattati come cittadini di “serie B”.

La polemica stavolta riguarda il fatto che le operazioni di bonifica si stiano svolgendo senza tener conto di chi ancora abita la zona. In tutto 17 nuclei familiari, i quali, piuttosto che dover sopportare la “polvere negli occhi” di un cantiere a due passi dalla porta della “baracca”, avrebbero preferito essere prima sistemati in una vera casa.

«Non era più logico aspettare che il campo container fosse del tutto disabitato - lamentano i diretti interessati - ed evitare a noi poveri disgraziati i disagi che l’operazione di bonifica sta comportando? Evidentemente, il nostro trasferimento non è poi così imminente. Vorrà dire che ci tocca un altro inverno in compagnia di topi, vipere ed insetti».

Giuseppe Ferrara