Tu sei qui: CronacaConte: «Chiudiamo fabbriche e servizi non essenziali» [VIDEO]
Inserito da (redazionelda), sabato 21 marzo 2020 23:47:47
Il premier Giuseppe Conte stasera ha annunciato una nuova stretta alla misure di contenimento già messe in campo per contenere l'emergenza Coronavirus in Italia: si attende un nuovo DCPM e da domani chiuderanno anche le fabbriche e i servizi non essenziali. Lo ha comunicato lo stesso presidente del Consiglio in diretta sulla sua pagina Facebook e in tv questa sera, dopo che già alcune regioni avevano deciso di inasprire maggiormente i provvedimenti nei propri territori di competenza, come nel caso di Lombardia e Piemonte.
«Sin dall'inizio ho scelto la linea della trasparenza, rendendo tutti voi partecipi della sfida che siamo chiamati ad affrontare, la crisi più difficile dal Secondo Dopoguerra - ha detto il premier -. La morte di tanti concittadini è un dolore che si rinnova. Dobbiamo continuare a rispettare tutte le regole. Sono misure severe, che richiedono tempo ma non abbiamo alternative. In questo momento dobbiamo resistere per tutelare le persone che amiamo. Il nostro sacrificio di rimanere a casa è minimo se paragonato a quello dei cittadini che rischiano molto di più. Penso ai medici, agli infermieri, alle forze armate e dell'ordine, ai farmacisti, agli autotrasportatori, ai cassieri dei supermercati e agli operatori dell'informazione. Donne e uomini che compiono ogni giorno atto di grande responsabilità e amore nei confronti dell'Italia intera. Abbiamo deciso di chiudere nell'intero territorio nazionale ogni attività produttiva che non sia strettamente essenziale».
«Nessuna restrizione sui supermercati, non c'è ragione di creare code. Resteranno aperte farmacie, parafarmacie, servizi bancari e postali e assicurativi» ha specificato Conte, aggiungendo: «Consentiremo solo modalità di lavoro in smart working - ha specificato - e manterremo quelle rilevanti per la produzione nazionale. Rallentiamo ma non fermiamo il motore produttivo del paese per preparaci ad affrontare la fase acuta del contagio».
Fonte: Il Vescovado
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