Torna a parlare "Il Professore di Vesuviano": Raffaele Cutolo, storico boss della camorra, ha rilasciato un'intervista al quotidiano Repubblica. Dietro le sbarre a Parma, 41 bis per lui, non ha mai collaborato a differenza di altri camorristi. «Per dignità non mi sono mai venduto ai magistrati - dice - Se la sono legata al dito e hanno buttato la chiave». Una reclusione dura per l'ex leader della criminalità organizzata campana divenuto anche un personaggio del cinema in seguito al noto film "Il Camorrista".

Il passaggio più interessante è quello politico: «Se parlo ballano le scrivanie di mezzo Parlamento» afferma, nonostante lo scetticismo del giornalista Paolo Berlizzi sul tempo passato. «Molti di quelli che stanno adesso (i politici, ndr) ce li hanno messi quelli di allora venivano a pregarmi», rincara la dose.

«Mi hanno usato e gonfiato il petto - attacca ancora "Il Professore" - da Cirillo a Moro che, a differenza del primo, hanno voluto morto e infatti mi ordinano di non intervenire: leva 'e mani (togliti di mezzo, ndr) mi disse Vincenzo Casillo (il suo braccio destro, detto 'o Nirone, ucciso a Roma il 29 gennaio 1983, ndr). Poi mi hanno tumulato vivo. Sanno che se parlo cade lo Stato».