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Fuochi "aggressivi", il sindaco apre un'indagine amministrativa

Inserito da (admin), mercoledì 8 ottobre 2014 00:00:00

Un’indagine interna a Palazzo di Città. L’obiettivo è di chiarire alcuni aspetti oscuri che riguardano la vicenda del giornalista aggredito nei pressi della Chiesa di San Francesco, con particolare riferimento al ruolo svolto dalla Polizia Locale.

Questi i fatti: il giornalista Carmine Benincasa è stato oggetto di violenze e minacce domenica sera in località Tolomei. Era lì per eseguire un reportage sulla sicurezza dei fuochi pirotecnici esplosi per la Festa di San Francesco. Ma la sera precedente, sabato 4 ottobre, il corrispondente del “Corriere del Mezzogiorno” aveva contattato la Polizia Locale, sollecitando un pronto intervento. «Ho chiamato in centrale per segnalare che non c’era sicurezza, visto che i fuochi erano stati adagiati a terra, a meno di 30 cm di distanza dalle persone - ha dichiarato Benincasa - Mi è stato risposto che avrebbero mandato qualcuno a controllare».

Non è chiaro se i caschi bianchi siano intervenuti o meno. Fatto sta che il cronista è tornato al Santuario francescano il giorno dopo, la domenica, ed ha trovato uno scenario pressoché immutato. «I botti erano stati soltanto spostati dietro alcune piante, nascosti ad una prima occhiata del pubblico - racconta Benincasa - Le persone ci passavano accanto senza notarli, spesso con sigarette accese tra le dita». Un semplice mozzicone avrebbe potuto far scattare la fatidica scintilla. Quel che è accaduto dopo è storia nota. Una volta concluse le operazioni di sparo, il giornalista è stato aggredito da quattro energumeni.

L’obiettivo degli aggressori era di cancellare tutte le tracce “scomode” che il cronista possedeva sul suo iphone e nella memory card della telecamera. Grazie ad una ricognizione sui social network, alcuni sono stati riconosciuti tra i portantini della statua del Santo. In ogni caso, l’operazione di censura messa in atto contro la stampa locale è fallita. I Carabinieri sono riusciti a recuperare quelle immagini, oltre ad alcune registrazioni audio delle voci degli aggressori.

Così le immagini sono finite sui quotidiani, mettendo in allarme anche il primo cittadino Marco Galdi, che nella giornata di ieri ha annunciato che darà vita ad un’inchiesta amministrativa. La foto più eclatante mette in evidenza un bambino che quasi sfiora un cumulo di petardi, lasciati senza custodia. «Le immagini mi sembrano alquanto evidenti», ha commentato il sindaco, promettendo di fare chiarezza. Ed in relazione all’aggressione, ha aggiunto: «Si tratta di un atto da condannare, esprimo tutta la mia solidarietà al giornalista che stava solo facendo il proprio mestiere».

Dal canto suo, il comandante dei caschi bianchi, Antonino Attanasio, ha confermato la piena disponibilità a collaborare per far luce sull’intera vicenda

Fra’ Gigino prende le distanze

Prende le distanze dall’accaduto anche Frate Luigi Petrone, Rettore del Santuario francescano. Il prete ha chiarito di non trovarsi nei paraggi al momento dell’aggressione e di non essere a conoscenza di chi fosse rimasto all’interno del Convento. Allo stesso tempo, il frate ha puntualizzato che il giornalista si trovava in un luogo privato.

Francesco Nobile

Fonte: Il Portico

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La foto del bambino vicino ai petardi (tratta da ilmattino.it) La foto del bambino vicino ai petardi (tratta da ilmattino.it)

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