Tu sei qui: CronacaFurbetti del badge in Sita: scatta la sospensione per due dirigenti sindacali
Inserito da (redazionelda), martedì 22 dicembre 2020 09:49:36
Rischiano il licenziamento i due dirigenti sindacali che occupavano posizioni strategiche all'interno di Sita Sud. Lunedì 14 dicembre scorso i due dipendenti della società di trasporti hanno ricevuto la notifica della sospensione preventiva cosiddetta "dal soldo" e dal servizio.
In sostanza i due sono sospesi dal lavoro per "cessato rapporto fiduciario" senza percepire lo stipendio.
Come riporta il quotidiano "La Città", i dirigenti sindacali sono stati scoperti, attraverso le indagini interne all'azienda disposte dal direttore Simone Spinosa a "coprirsi" rispetto ad assenze ingiustificate.
In particolare, stando a quanto sarebbe emerso dalle verifiche interne, uno dei due marcava il badge dell'altro
facendolo risultare regolarmente al lavoro mentre era altrove tranne che negli uffici della Sita.
Si profila, quindi, una truffa ai danni della società di trasporti, quindi una ragione valida per un licenziamento per giusta ragione e fondato motivo. I due, ora, dovranno difendersi nei Luoghi e nelle sedi deputate.
Intanto, secondo indiscrezioni, sarebbe stata coinvolta nell'indagine interna all'azienda una terza persona, con un inquadramento differente dagli altri due, che nelle scorse ore ha ricevuto la stessa comunicazione di sospensione dal lavoro senza il pagamento dello stipendio.
Si tratta di provvedimenti drastici che arrivano a quattro anni dai 9 licenziamenti dei lavoratori accusati di aver usufruito indebitamente dei permessi concessi dalla legge 104 (accordati per consentire l'assistenza a familiari non autosufficienti).
All'epoca la Sita si avvalse del lavoro di un'agenzia investigativa. Fu possibile anche in virtù di una sentenza della Corte di Cassazione che, tra l'altro, aveva stabilito che le azienda possono servirsi delle agenzie investigative per accertarsi delle effettive condizioni di salute del lavoratore. Inizialmente, l'azienda invitò i dipendenti a discolparsi fornendo prove concrete e inoppugnabili della loro innocenza. In mancanza di riscontri furono inviate le lettere di licenziamento per giusta causa.
Nella vicenda era stato coinvolto anche un decimo lavoratore che, una volta presentate le prove necessarie a sua discolpa fu pienamente reintegrato nell'azienda e al lavoro. Successivamente, altri due lavoratori hanno vinto il ricorso contro il licenziamento e sono stati reintegrati.
Fonte: La Città di Salerno
Fonte: Il Vescovado
rank: 102439106
Dopo oltre sei anni di battaglie legali, la famiglia di Palma Casanova, la 56enne di Atrani deceduta nel 2016 in seguito a un intervento per la rimozione di una cisti ovarica, si trova ancora in attesa di giustizia concreta. Lo scrive "La Città di Salerno". Una sentenza del Tribunale civile di Salerno...
Scoppia la polemica a Eboli dopo la drammatica vicenda riportata da La Città di Salerno: un pensionato è deceduto nel reparto di Rianimazione dell'ospedale "Ruggi d'Aragona" di Salerno, ma i familiari non sono stati avvisati tempestivamente del decesso. A raccontarlo, con dolore e amarezza, è la nuora...
Le loro vittime erano prevalentemente persone anziane, che venivano individuate e accerchiate all'interno dei supermercati dove, mentre una donna distraeva l'obiettivo, l'altra asportava con abilità il portafoglio dalla borsa o dallo zaino. I poliziotti della Squadra mobile di Pordenone hanno eseguito...
Una scossa di terremoto di magnitudo 3.5 ha svegliato la provincia di Avellino nella notte tra martedì 29 e mercoledì 30 luglio 2025. Il sisma è stato registrato alle ore 2:54 nei pressi del comune di Bonito, in Irpinia, con epicentro localizzato a circa 3 chilometri a sud-est del centro abitato e a...