I risultati delle primarie del PD per le elezioni regionali hanno avuto un risvolto di stampo nazionale. A parlare del tema è anche Gad Lerner, noto giornalista da sempre vicino al PD, partito a cui è tra l'altro iscritto. In un editoriale al vetriolo pubblicato sul suo blog, Lerner attacca Vincenzo De Luca e la scelta del PD a testa bassa.

«Hanno partecipato il triplo di elettori rispetto alle recenti primarie dell'Emilia Romagna - scrive Lerner -tanto per chiarire la natura clientelare del rapporto fra cittadini e politica mai scalfito nel Mezzogiorno. Un fenomeno, questo, che non si combatte con inviti all'astensionismo come quello di Roberto Saviano: peggio la toppa del buco!

Resta l'amarezza - continua il giornalista - perchè il consenso (sincero e/o forzato dalle convenienze, poco importa) di un capo locale ininterrottamente alla guida di Salerno dal 1993, è di per sé un sintomo di malfunzionamento del sistema politico. Il Pd doveva mettere fuori De Luca, invece per convenienze strumentali lo ha premiato nominandolo viceministro nel governo Letta (sperando così che si dimettesse da sindaco), e poi ha tollerato la sua candidatura interna al centrosinistra nonostante una condanna e un rinvio a giudizio».

Nonostante la chiara affermazione numerica, però, per Lerner la responsabilità non è dei cittadini recatisi ai seggi né dell'istituto delle Primarie: «La colpa non è degli elettori. La colpa non è delle primarie. Toccava al Pd autoimporsi regole democratiche inderogabili, a costo di rinunciare alla quota di consenso recata in dote da De Luca».

Insomma, la critica è pesante se si considera che viene da ambienti vicini al PD. De Luca, su cui c'è l'ombra della condanna per abuso d'ufficio e la decadenza da sindaco, avrà molto lavoro da fare per convincere ancora una volta gli elettori della sua persona. In Costiera Amalfitana, per ora, c'è riuscito benissimo.