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Cronaca

Nei guai 33enne di origine tunisina, domiciliato nel comune di Sicignano degli Alburni

Sicignano degli Alburni, arresti domiciliari per 33enne accusato di propaganda jihadista su TikTok

L'uomo è ritenuto gravemente indiziato del reato di istigazione a delinquere e apologia di più delitti di terrorismo

Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), martedì 21 ottobre 2025 10:39:55

Nella mattinata odierna, al termine di un'articolata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno - Gruppo Antiterrorismo, è stata data esecuzione all'ordinanza di applicazione degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, emessa dall'Ufficio GIP del Tribunale di Salerno nei confronti di un 33enne di origine tunisina, domiciliato nel comune di Sicignano degli Alburni (SA).

L'uomo è ritenuto gravemente indiziato del reato di istigazione a delinquere e apologia di più delitti di terrorismo, commessi attraverso strumenti informatici e telematici (previsti dall'art. 414, commi 1, 2, 3, c.p.), aggravato dall'utilizzo di mezzi informatici, per aver pubblicato e diffuso sul proprio profilo sul social network TikTok numerosi video e immagini inneggianti alla jihad islamica e allo Stato Islamico (la cui natura terroristica è stata riconosciuta a livello internazionale in plurime risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell'ONU e in documenti del Consiglio dell'Unione Europea), ai suoi leader, dottrine, pratiche violente, all'uso delle armi, al sacrificio della vita dei martiri, all'odio per infedeli e apostati, nonché alle uccisioni di cristiani.

La platea vastissima di lettori, l'elevato numero di follower del profilo, l'enorme quantità di condivisioni e like, e la naturale capacità diffusiva dello strumento online, hanno amplificato la diffusione del materiale apologetico, accrescendo il pericolo che altri potessero emulare atti di violenza, il martirio o aderire alla jihad.

Le attività di indagine, svolte dal Raggruppamento Operativo Speciale (ROS) dei Carabinieri - Sezione Anticrimine di Salerno, mediante servizi di osservazione, intercettazioni telefoniche e ambientali, sono state avviate a seguito dei preliminari accertamenti condotti dalla Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica di Ancona, che aveva individuato sulla piattaforma TikTok un account riconducibile all'indagato.

Le indagini hanno documentato come, tramite tale profilo social, l'indagato avesse pubblicato oltre 200 video e immagini inneggianti alla strategia terroristica dello Stato Islamico, consentendo così l'acquisizione di un compendio di elementi indiziari gravi, ritenuti tali dal GIP con l'ordinanza eseguita, e riconducibili in particolare alle seguenti circostanze:

  • l'adesione dell'indagato ai principi jihadisti fatti propri da organizzazioni terroristiche di matrice confessionale islamica;

  • condotte di apologia di reati di terrorismo commessi mediante l'uso di strumenti informatici o telematici, attraverso la diffusione selettiva di contenuti multimediali finalizzati alla propaganda jihadista e al procacciamento di nuovi affiliati.

Tale condotta è risultata particolarmente pervicace, in quanto proseguita anche dopo una perquisizione personale e domiciliare eseguita nel mese di ottobre 2024. Nonostante l'intervento delle forze dell'ordine, le successive attività di monitoraggio hanno evidenziato come il cittadino tunisino abbia continuato nella diffusione di propaganda jihadista attraverso i social network a lui riconducibili.

Si precisa che il provvedimento cautelare eseguito non comporta alcun giudizio di responsabilità definitiva, essendo impugnabile dinanzi al Tribunale del Riesame. In ogni caso, le accuse, così come attualmente formulate ed eventualmente sviluppate, saranno sottoposte al vaglio dei giudici competenti nelle fasi ulteriori del procedimento penale in corso.

Fonte: Il Portico

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