Tu sei qui: CronacaSottovia, dopo 20 anni la prima pietra
Inserito da (admin), lunedì 8 maggio 2006 00:00:00
Inaugurato venerdì scorso il cantiere del sottovia veicolare. È stata una festa per la città. «È un'intuizione di Abbro, che diventa realtà dopo 20 anni di dura battaglia legale, amministrativa e tecnica», commenta l'ex assessore ai Lavori Pubblici, Carmine Salsano. C'erano tutti: quelli di ieri, Messina, Fiorillo, Mughini, Salsano, Lambiase, Senatore, Durante, Venosi, e quelli di oggi, Cirielli, Gravagnuolo, Marco Senatore, Adinolfi, Schillaci, Napoli, Longobardi, Cioffi, Passa, Baldi. Tutti insieme per sottolineare che si è dato il via ad un'opera strategica e di grande significato per la città.
Dopo la benedizione del parroco, don Silvio Albano, il commissario straordinario Antonio Reppucci ha evidenziato la finalità dell'intervento: «Sono orgoglioso di aver dato l'avvio ad un'opera che determinerà un miglioramento della mobilità, della vivibilità della città e che potrà essere uno strumento di crescita anche economica di Cava, favorendo il commercio ed il turismo. Si ascriva a merito della classe politica cavese aver pensato e realizzato l'opera». L'ingegnere Luca Caselli, che unitamente al suo staff ha coordinato e gestito il difficile iter amministrativo, in particolare in questi ultimi anni, ha illustrato il progetto: «È un'opera di grande riqualificazione urbana, oltre che fondamentale per assicurare il decongestionamento della Statale 18. Il progetto va visto nella sua interezza, dalla Tengana alla Starza, dove si congiungerà con la bretella che porta a Castel San Giorgio».
Erano presenti anche i responsabili della progettazione definitiva ed esecutiva: quelli della Bonifica e Area Project srl, il direttore dei lavori ed i titolari dell'impresa appaltatrice, la Rcm Costruzioni. «È per noi - così Eugenio Rainone - un motivo di orgoglio realizzare l'opera. Cava è la seconda città della provincia, con una storia di grande civiltà. È un impegno e lo manterremo». «È un'opera che va completata», commentano all'unisono Gravagnuolo, Baldi e Passa. Il primo già è all'opera per individuare finanziamenti utili. Messina ribadisce: «Non sarà un'incompiuta. E lo vedrete».
Il vice presidente della Provincia, Achille Mughini, conferma l'impegno dell'Amministrazione provinciale: «Ricordo la storia prima della copertura del trincerone ferroviario e poi del progetto del sottovia. Due opere che abbiamo ritenuto sempre forti per la città». Infine Fiorillo: «La mia Amministrazione fu varata agli inizi degli anni '90. Era il periodo della bufera di Tangentopoli, ma riuscimmo a lavorare, a tenere in piedi il discorso e salvaguardare il finanziamento e la progettualità del sottovia. È un'opera vitale per la città, l'abbiamo sostenuta e continueremo a sostenerla».
Il boulevard della città nuova
Il progetto definitivo di decongestionamento della Statale 18 Tirrenia Inferiore interessa un'area complessiva di circa 30mila metri quadrati tra nuova strada, superficiale ed interrata, e l'area a verde ed arredata superficiale. La nuova strada va dallo svincolo della Statale 18 al ponte su via Tommaso di Savoia, per uno sviluppo totale di circa 986 metri lineari, di cui 100 in viadotto, 420 in galleria artificiale e circa 460 in rilevato e trincea.
L'area superficiale dal cavalcavia di via Caliri al Ponte su via Tommaso di Savoia è stata disegnata per integrare questa nuova area alla città esistente ed interessa circa 16mila metri quadrati. Al di sotto dell'area verde insiste un parcheggio, già costruito con 200 posti. Di particolare suggestione la sistemazione dell'area superficiale che va dal cavalcavia di via Caliri al Ponte di via Tommaso di Savoia. Sono stati previsti l'ingresso con giardini, percorsi pedonali con aree attrezzate, che si dipartono secondo un andamento geometrico. Una "promenade" per un totale di 2.500 metri quadrati, di cui 600 coperti per locali ad un piano. «Funge - spiega Caselli - da quinta aperta sulla piazza e sulle zone interne attrezzate. Questa struttura diventa anche una passeggiata a quota strada d'ingresso e di copertura panoramica».
Poi la piazza grande, fulcro centrale di tutta l'area, di circa 2.000 metri quadrati, concepita come un grande spazio libero, contornato da portici su tre lati, vasche e fontana ornamentale, sottopasso, area a verde, zona parco giochi bambini ed infine un'arena all'aperto, con promenade in prossimità del nuovo ponte di connessione con via Caliri, per complessivi 2.200 metri quadri, di cui 1.000 sistemati a cavea per circa 500 posti a sedere, con la scena collocata al centro e locali interrati utilizzabili per servizi. «È un nuovo pezzo di città - conclude Caselli - che si inserisce in due pezzi già consolidati, quello ad occidente storico e quello ad oriente residenziale».
Fonte: Il Portico
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