Tu sei qui: CronacaVertice Despar, tutto rimandato
Inserito da La Redazione (admin), venerdì 18 marzo 2011 00:00:00
Con un nulla di fatto si è concluso il vertice andato in scena presso la sede della Provincia tra le parti in gioco sulla vertenza ex Despar. Le attese dei diversi lavoratori coinvolti, giunti dalle varie province della regione, sono state ancora una volta disattese. Non è dato ancora conoscere il loro destino, o meglio, il momento dal quale percepiranno gli ammortizzatori sociali previsti dalla cassa integrazione per crisi aziendale, dopo il crac che ha colpito la Holding D’Andrea Company, di cui Gds e Cavamarket facevano parte.
Al tavolo di concertazione, fortemente richiesto nelle scorse settimane dagli organi confederali, erano assenti Giovanni Alari e Giacomo Sorrentino, i curatori fallimentari che hanno sancito, in data 28 febbraio, il ritorno alla stessa curatela dei 24 punti vendita gestiti in Campania dalla “2C” di Catone&Caputo dopo l’accordo di fitto siglato con l’ex patron Antonio Della Monica.
Ma un nuovo appuntamento in agenda sarà previsto a breve, nel quale, come preannunciato dall’assessore provinciale al Lavoro, Anna Ferrazzano, si cercherà di coinvolgere anche Salvatore Russo, il Presidente del Tribunale fallimentare di Salerno che segue il caso. Tanti sono, comunque, i timori delle sigle sindacali, poco fiduciosi della risoluzione della vicenda anche a seguito dell’incontro con il magistrato.
Intanto la speranza delle diverse centinaia di lavoratori interessati di vedersi corrisposta la cassa integrazione è ancora appesa ad un filo. Nonostante sia stato già redatto l’atto notarile determinante il passaggio di Cavamarket alla curatela (a breve sarà firmato anche quello relativo a Gds), le procedure per la mobilità non hanno ancora preso il via.
In una nota inviata alla Procura alcuni giorni fa, i curatori Alari e Sorrentino avevano rassicurato i lavoratori circa la previsione degli ammortizzatori sociali a partire dal 1° marzo. A questo punto quello che resta da sapere, come richiesto dal responsabile Cisl Antonio De Michelo, risulterebbe essere se l’asta fallimentare a cui la società sarà indetta coinvolgerà tutti i lavoratori ex Despar o solo quelli impiegati dalla “2C”, e se tra questi solo i 400 che erano già tornati all’attività o tutti i 600 come previsto dall’accordo iniziale.
Fonte: Il Portico
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