L'operazione di rafforzamento della rosa della Cavese è ai nastri di partenza. Nessuna fretta, però, da parte del patron Antonio Della Monica, che, come sempre, prova a guardare più tra le pieghe dei bilanci che nel suo cuore aquilotto. Il messaggio lo ripete per l'ennesima volta: «Non mi tirerò indietro, insieme ai miei collaboratori, se ci saranno buone opportunità per puntellare la squadra, ma non siamo in grado né vogliamo fare follie». Nessuna pazzia sul mercato, dunque, per la Cavese. E, sembra, nemmeno partenze eclatanti. Smentite così anche le solite voci di una partenza del difensore centrale Abate. «Sul caso - ricorda Della Monica - ho già ampiamente parlato. Il ragazzo rientra ancora nei nostri piani e, quindi, sarà ceduto solo a patto di avere una congrua contropartita. Al momento, non ci sono i presupposti necessari». Ma se la Cavese cerca di raccogliere il più possibile dagli altri, la stessa cosa vale anche per quei "gioielli" rincorsi dal patron Della Monica, in prima persona coinvolto nella campagna-acquisti. Le loro quotazioni hanno subito un'impennata e questo ha complicato le trattative. È il caso del giovane terzino di fascia Manuel Panini. Prima di liberarsene per un semplice prestito, il Frosinone ha sparato "grosso" e questo ha innervosito lo staff metelliano, alle prese così con una crisi di coscienza. Varrà la pena ingaggiare il difensore ex aquilotto? Il tecnico Castellucci, che nel frattempo sta preparando la squadra al doppio turno casalingo, prima con il Rutigliano domani e poi con il Gela domenica, gara che aprirà ufficialmente il girone di ritorno, lo conosce e lo stima. Ma non è l'unico in quel ruolo e, dunque, potrebbe clamorosamente esserci anche un'altra soluzione all'orizzonte. «Spero di strappare Manuel al Frosinone - sostiene il patron aquilotto Della Monica - convincendo la sua società a ridimensionare le pretese, perché lo reputo importante per noi». Antonio Della Monica è a caccia anche di un centrocampista a cui Castellucci dovrebbe affidare la regia della sua Cavese, ma non vuole sbilanciarsi sul nome per evitare concorrenza. Si parla sempre di Nocera, Giuliano e Suppa.