Tu sei qui: Economia e TurismoRiforma concessioni demaniali: al centro tutela investimenti fatti, freno al “caro-ombrellone” e garanzia di accesso al mare a tutti
Inserito da (Redazione LdA), mercoledì 16 febbraio 2022 12:48:25
Com'è ormai noto, a partire dal 2024, come imposto dal Consiglio di Stato europeo, gli operatori balneari non si vedranno rinnovare la concessione demaniale.
Oggi, il Consiglio dei ministri - annuncia SkyTg24 - ha dato il via libera all'unanimità agli emendamenti al Ddl concorrenza che introducono la riforma delle concessioni balneari. Al centro la tutela degli investimenti fatti e di chi deve il suo reddito prevalentemente alla gestione di uno stabilimento balneare.
Ma anche una spinta agli investimenti futuri collegati al miglioramento del servizio, con il contenimento dei prezzi e un freno al "caro-ombrellone".
Da ora in poi le concessioni saranno rilasciate secondo procedure selettive (avviso pubblico di evidenza pubblica) e nel rispetto delle regole Ue. Le gare per le concessioni dovranno rispettare «i principi di imparzialità, non discriminazione, parità di trattamento, massima partecipazione, trasparenza e adeguata pubblicità». I comuni dovranno individuare un «numero massimo di concessioni di cui si può essere titolari per favorire l'accesso delle microimprese e delle piccole imprese».
Uno dei requisiti sarà quello di garantire a tutti l'accesso al mare, con «la costante presenza di varchi per il libero e gratuito accesso e transito».
Nella bozza si prevedono «clausole sociali volte a promuovere la stabilità occupazionale del personale impiegato nell'attività del concessionario uscente».
Il governo, una volta approvate le norme all'interno del Ddl sulla concorrenza, avrà 6 mesi per adottare i decreti delegati con le nuove regole per le gare.
«Con questo atteggiamento non è l'Europa che ci dice di fare qualcosa, ma è il governo italiano che ci sta mandando in pasto all'Europa e sta aprendo le porte agli investitori stranieri», ha detto Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari Italia.
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Fonte: Il Vescovado
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