Tu sei qui: Eventi e SpettacoliNapoli, 26 settembre il Premio Carosone torna all'Arena Flegrea con un grande show gratuito
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), mercoledì 17 settembre 2025 07:06:16
La carovana carosoniana torna sul palcoscenico dell'Arena Flegrea, venerdì 26 settembre, alle 21:00, per un premio-spettacolo che rende omaggio al più verace e internazionale degli artisti napoletani. Ideato e curato nella direzione artistica da Federico Vacalebre, biografo ufficiale di Renato Carosone, e nel coordinamento generale da Teta Pitteri, il Premio Carosone 2025 è realizzato con il sostegno della Regione Campania e di Scabec, a valere sui Fondi Coesione Italia 21/27. Media partner Canale21. L'ingresso è gratuito con prenotazione obbligatoria sui siti www.scabec.it e www.premiocarosone.it, dalle 15:00 di domani (mercoledì 17 settembre).
«Era il 21 settembre 2002 quando abbiamo iniziato l'avventura del Premio Carosone, dopo un'edizione zero dell'anno precedente, organizzata a caldo dopo la morte di Renato. La volontà della manifestazione, sempre sostenuta dalla famiglia del maestro, era chiara: rilanciare, preservare, frequentare, rileggere e studiare un canzoniere prezioso. Siamo alla diciassettesima edizione, qualche buco c'è stato e non solo per Covid. Da allora il carosuono è dilagato, tra cover, dischi, musical, libri, fiction, mostre, coverband. Non è tutto merito nostro, naturalmente, anzi è merito di Carosone, ancora oggi l'artista italiano più suonato nel mondo, ma possiamo riconoscerci l'ostinata scelta di valorizzare un repertorio, di non lasciare che su di esso scendesse l'oblio. Così quest'anno, come fatto anche in altre edizioni - si pensi a quella del 2022 -, all'omaggio all'americano di Napoli, aggiungeremo quelli a Roberto De Simone, il maestro che se n'è andato quest'anno lasciando un vuoto enorme; a Pino Daniele nel doppio anniversario dei 10 anni dalla morte e i 70 dalla nascita, e con la consapevolezza di quanto "carosuono" risuonasse nel suo prezioso canzoniere; all'aspetto più ironico e satirico del repertorio di Fabrizio De André per sottolineare la persistenza di una vena ironica nella migliore canzone italiana, altrimenti armata di retorica melodrammatica; ai maestri novecenteschi Sergio Bruni e Roberto Murolo, finalmente riletti anche con appeal contemporaneo.Crediamo che per sciogliere al meglio le nostre ali serva sempre frequentare le nostre radici. E che mettere insieme cantapianisti, gruppi, cantautori, scrittori, jazzisti, leggende della musica folk, giovanotti, veterani, comici, interpreti faccia bene alla salute e all'anima. Come una pastiglia di buonumore, come una dimostrazione di unità e sintesi non solo artistica». Così Federico Vacalebre.
Durante la serata condotta da Maria Elena Fabi, Noemi Gherrero e Gianni Simioli sul palco tra premi ed esibizioni saranno Lello Arena, Diego De Silva e Il Quartetto Malinconico,Silvia Falanga, Fanali con Altea, Peppe Iodice, Rosario Jermano, Lda, Napoleone, Nuova Compagnia Di Canto Popolare, Renanera, Walter Ricci, Roy Paci, Gonzalo Rubalcaba, Slf, Ste. E una backing band composta da Carlo Fimiani, Gigi Patierno, Claudio Romano, Paolo Di Ronza e Pino Tafuto. Coordinamento musicale a cura di Gigi De Rienzo.
Felice Casucci - Assessore alla Semplificazione Amministrativa e al Turismo della Regione Campania: «Il Premio Carosone rientra nel piano strategico regionale per la cultura della Regione Campania. Era naturale dedicare un evento a un artista di tale grandezza che ha saputo coniugare tradizione e modernità, portando la musica napoletana oltre i confini locali e rendendola internazionale, senza mai perdere autenticità e leggerezza. Ringrazio Federico Vacalebre per il coraggio con cui ha portato avanti il Premio in tutti questi anni, e che in questa edizione si arricchisce di un forte messaggio culturale e universale di pace. La sfida più grande è dare continuità e creatività, innovando senza tradirsi: una lezione che Carosone conosceva bene».
Pantaleone Annunziata - Amministratore unico di Scabec:«Scabec è da anni al fianco del Premio Carosone. Ci entusiasma vedere giovani interpreti portare avanti l'eredità di un autore che ha segnato non solo la musica napoletana. È il paradosso della storia: un innovatore riconosciuto ai suoi tempi, oggi è un classico da studiare e tramandare attraverso testi e musica».
Fonte: Il Vescovado
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