Tu sei qui: Flusso di CoscienzaTVATT: dopo il successo in Italia e all’estero, arriva il docufilm dello spettacolo che testimonia la violenza nelle province
Inserito da (Massimiliano D'Uva), mercoledì 3 giugno 2020 12:33:28
Fuori dagli schemi del genere documentaristico, TVATT immagini dal progetto teatrale, breve docufilm curato da Domenico Catano, vuole essere un racconto intimo dell'omonimo spettacolo teatrale diretto da Luigi Morra, un diario filmico di versi e simboli che testimoniano un preciso aspetto della violenza, sviscerato attraverso il gioco teatrale.
In cinque anni, Domenico Catano, ha vissuto e allestito lo spettacolo TVATT in ogni sua tappa, occupandosi del disegno luci e dei video di scena; contestualmente ha raccolto i materiali per la realizzazione di questo mediometraggio che alterna sequenze di backstage, prove, tournée, incontri, proponendo anche un passaggio sugli scenari di provincia che hanno ispirato l'estetica e il linguaggio del progetto. Uno sguardo su un lavoro in cui drammaturgia e performance trovano sviluppo nella sinergia tra gli interpreti Luigi Morra, Pasquale Passaretti, Eduardo Ricciardelli e le musiche originali dei Camera, suonate dal vivo.
TVATT è acronimo di Teorie Violente Aprioristiche Temporali e Territoriali ma è anche, in dialetto campano, un modo per dire "ti picchio". Il lavoro approfondisce la violenza del fare a botte prendendo come riferimento gli scenari di un territorio specifico, che diventa pretesto per raccontare una questione globale. Lo spettacolo trae libera ispirazione da East e West, due lavori di Steven Berkoff messi in scena a cavallo tra gli anni ‘70 e ‘80, entrambi volti a rievocare ed esorcizzare la violenza dei sobborghi dell'East End londinese attraverso il gioco teatrale.
In TVATT comicità e dramma convivono in uno schema sempre in bilico nel quale la relazione con il pubblico si fa creatrice di un clima di rischio perpetuo che sembra svelare il processo creativo. Lo spettacolo è un esperimento performativo con una scenografia minimale con un microfono sull'asta, una loop station, sedie squadrate e una drammaturgia nettamente divisa tra una serie di momenti dialettali, curiosi e musicali frammenti di vita vissuta e una componente testuale più riflessiva da cui emerge l'urgenza del racconto. La maschera in cuoio, realizzata e indossata in scena da Eduardo Ricciardelli, sembra mettere in connessione alcuni elementi dei tipi fissi della Commedia dell'Arte con gli stereotipi dei personaggi che affollano la questione trattata. Le musiche partecipano attivamente alla scena costruendo insieme agli attori il ritmo e le atmosfere della narrazione.
Prodotto da Etérnit, Teatraltro con la collaborazione di Lunarte, festival in cui il lavoro ha debuttato in forma di primo studio nel 2014, il supporto di TeatroForte, il teatro del CSOA Forte Prenestino, che ha ospitato le prove e dell'etichetta discografica MArteLabel che nel 2017 ha pubblicato un disco con le musiche dello spettacolo realizzate dai Camera. Dal 2015 TVATT ha avuto modo di circuitare in Italia e all'estero, tra Belgio e Olanda, grazie a un tour organizzato in collaborazione con La Dante di Anversa.
Fonte: Occhi su Salerno
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