Tu sei qui: Flusso di CoscienzaVenti di guerra: da Cetara si alza la preghiera per ricostruire la pace
Inserito da (Admin), venerdì 18 febbraio 2022 22:50:07
di Mafalda Bruno
Sono ormai varie settimane che, alla preoccupazione per la pandemia, se ne è aggiunta un'altra, se possibile, ben più inquietante: quella di un probabile conflitto di guerra tra la Russia e l'Ucraina. Al momento in cui scriviamo le voci di un ritiro delle truppe russe dal confine ucraino, si susseguono tra conferme e smentite. Quindi siamo davvero "tra color che sono sospesi" in attesa di qualche buona notizia che ci rassicuri di una distensione tra le due nazioni.
Durante la pandemia, a molti di noi diversamente giovani, veniva in mente quando i nostri nonni ci raccontavano della peste, del colera e di altre piaghe simili vissuti da loro tra mille difficoltà: ci sembrava tutto così lontano, avulso dalla nostra vita, impossibile da replicarsi ai giorni nostri. Poi il Covid 19 ci ha presentato il conto, e che conto, che ancora stiamo pagando. Toccherà ora ricordare i giorni tremendi della guerra a cui i nostri antenati hanno partecipato? Speriamo e speriamo e speriamo che non sia così.
E che la celebre frase "si vis pacem, para bellum" (se vuoi la pace, prepara la guerra) sia, come è stata sempre concepita, solo un deterrente per arginare e/o scoraggiare eventuali invasioni prima che queste si verifichino.
Nella parrocchia di San Pietro Apostolo, giovedì 17 febbraio, alle ore 18.30 si è svolto un incontro all'interno del rito dell'adorazione del Santissimo Sacramento. Una riunione di varie componenti il tessuto parrocchiale e sociale del paese convenuti in Chiesa con lo scopo di pregare per "ricucire la pace".
Hanno partecipato la ASD Cetara Calcio, Caritas, Catechisti, Gruppo Teatro di Cetara, Ministranti, Corale Don Luigi Bertella, Comitato Festa, Azione Cattolica, Pastorale del Malato oltre a fedeli vari. Una partecipazione che ha scaldato l'anima di chi era presente, soprattutto alla vista di tanti bambini e giovani presenti.
La preghiera e i canti sono stati incentrati sulla richiesta di allontanare l'odio, la violenza, la paura nel mondo e, nel nostro piccolo, di diventare costruttori di fraternità. Una pace da ricucire quindi non solo a livello macroscopico come quello tra due nazioni, ma una pace da costruire fatta di piccoli gesti di carità, nel nostro vissuto quotidiano, ascoltando chi ci è vicino e aiutandolo, eliminando le separazioni e annientando la disumanizzazione sociale.
"In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d'accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro" (Matteo 18,12-20)
Fonte: Cetara News
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