Ha solo qualche anno, uno zainetto in spalla e un fiore tra le mani. Martina si è presentata così, nei giorni scorsi, alla porta della Stazione dei Carabinieri di Torino Borgata Lingotto. Con sé, un girasole: simbolo di luce, gratitudine e ammirazione. Un gesto nato dal cuore, con cui la bambina ha voluto esprimere la sua vicinanza all'Arma e alla famiglia del Brigadiere Capo Carlo Legrottaglie, recentemente scomparso.

Ad accoglierla, i militari in servizio, colti di sorpresa e profondamente toccati da quel piccolo ma potentissimo segno di affetto. Una foto scattata davanti all'ingresso della caserma racconta più di mille parole: sei carabinieri in divisa, un uomo sorridente, probabilmente il padre di Martina, e lei, al centro, che stringe il fiore come un messaggio silenzioso di conforto.

«Nei sentimenti autentici dei più giovani - si legge nel post pubblicato sulla pagina ufficiale dell'Arma - si intravede la speranza per il futuro». E in effetti, quel gesto spontaneo ha avuto la forza di ricordare a tutti, in un momento di lutto, il valore della gratitudine e della fiducia verso chi ogni giorno indossa una divisa per proteggere gli altri.

La storia di Martina ci ricorda che il legame tra cittadini e Istituzioni passa anche attraverso piccoli gesti, capaci di scaldare il cuore e dare senso al servizio. E che anche un girasole può diventare, in silenzio, un abbraccio collettivo.