Tu sei qui: GourmetCucinapoli incanta Ravello: al Caruso una serata perfetta tra chef, solidarietà e stelle
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), martedì 22 luglio 2025 08:55:12
Di Emilia Filocamo
Di una serata perfetta, quella di Cucinapoli, tenutasi domenica 20 luglio al Caruso, è stato detto già tutto. A testimonianza di ciò, ci sono foto, articoli, sorrisi, dettagli, ospiti di spicco, sete leggere, giacche dalla foggia elegante, sorprese, emozioni, commozione. Quindi cosa potrei scrivere di più rispetto a quanto è stato già scritto? Cosa potrei far accadere che non è già accaduto, far sentire che non è stato già avvertito? Ero partita da un gioco, e il gioco mi è piaciuto: un gioco di parole, di intenti, di consonanti e vocali che si assomigliano, di radici identiche, di verbi quasi gemelli, cucire e cucinare. Il gioco mi ha portata lontano, mi ha portata virtualmente nelle cucine degli chef stellati, riportata da Armando Aristarco, di cui conosco talento e passione, guidata nelle pasticcerie della Costa, quelle che frequento da sempre, quelle che hanno fatto storia, e in quelle che confinano con la Costa, perpetuandone tradizione e professionalità; mi sono inerpicata tra i vigneti più prestigiosi della Campania, un dedalo di famiglie, dedizione, eroismi e funambolismi su terrazzamenti piani o scoscesi. Poi il gioco è diventato altro, una volta iniziata la partita a tutti gli effetti. La passione con cui la Fondazione Isaia porta avanti i progetti di inclusione sociale, è dedizione pura, è commozione: lo ha spiegato bene il direttore del carcere di Santa Maria Capua Vetere, Donatella Rotundo. Le giacche degli chef, di tutti gli chef, sono state cucite dai detenuti: in quella foggia c'è molto più di un'intenzione, molto più di un sogno, di una speranza, di un domani e di un farò. Lei si commuove parlando dei suoi detenuti, quanto è strano e quanto è bello quel possessivo accanto ad un termine che molto spesso crea repulsione. In realtà tutti trattengono per un attimo il respiro quando la voce del direttore si spezza, poi però l'istante passa, si nasconde l'emozione nel vento leggero che ha deciso di portare Ravello fuori dalla stagione in corso e dall'afa agguerrita. Iolanda Mansi, la General Manager, accoglie con un sorriso che è già bellezza, promessa mantenuta. Ringrazia come padrona di casa che sa di far bene perché fa con il cuore, con la spontaneità di una giovane manager nata e cresciuta proprio a Ravello. Chi meglio di lei può sapere cosa significa accogliere, dare il benvenuto, fare bene? Poi è la volta degli Isaia. Tommaso D'Alterio, il Direttore Generale della Fondazione, è competenza e sorriso, in una carrellata puntuale racconta il perché, i motivi, la genesi, gli obiettivi di un progetto così grande. Massimiliano Isaia gli fa eco poco dopo: è lui l'anima enogastronomica che sta dietro l'evento, lui a fare quasi da co conduttore con Lucia Serino. Rivela più di una volta di emozionarsi nel momento in cui deve parlare in pubblico, poi lo fa, ed è lui ad emozionare chi lo ascolta. La conduzione di Lucia Serino è puntuale, precisa, accosta e cuce momenti, significati, motivazioni. Sotto gli ulivi, location della cena, negli spettacolari Giardini Wagner della struttura cinque stelle lusso di Ravello, la musica del dj Alfonso Liguori è un omaggio alle canzoni italiane che hanno fatto storia: vinili, testi che tutti sanno a memoria, anche i più giovani, atmosfere che collegano il dj ai ricordi dei genitori. E c'è una instancabile protagonista, Giovanna Virgilio, madre di Food Atelier, lei che ha fatto davvero da cucitura tra chef e organizzazione, saltella da un ospite all'altro, da un tavolo a quello successivo per controllare che tutto staia andando nel modo giusto. E' di poche parole, se non quelle giuste, quelle che funzionano. Il parterre è elegante, attento, approda a Ravello in una serata che è luglio inoltrato ma anche un po' un accenno di settembre: luminosa, ventilata, piacevole, andrà indossato uno scialle in tarda serata, così come accadeva un tempo, Ravello più elevata, più fresca e ventilata delle sorelle costiere. Stampa, imprenditori, il primo cittadino di Ravello che ringrazia per l'accoglienza e per il valore sociale dell'iniziativa, collaboratori, pezzi della famiglia Isaia appunto cuciti nel bene e per il bene. La parola passa al Presidente Gianluca Isaia, look impeccabile, eleganza e competenza. Intorno interviste, foto, quella degli chef che si abbracciano, si staglia sullo sfondo del mare e del rosa del cielo. Gli chef stanno lavorando ma non traspare stanchezza: sono consapevoli che non c'è fatica quando si aiuta il prossimo. E' l'ora perfetta per una sorpresa: ed ecco arrivare il campione Alex Del Piero accompagnato dalla famiglia. Essere campioni in fondo impone anche di aiutare. Un leggero trambusto percorre i presenti, anche incredulità, mentre Del Piero si accomoda ad uno dei tavoli.
Cosa potrei scrivere di più? Certo, del menù: una carrellata tra mare ed entroterra, dalle ostriche ai fritti e ai gamberi, passando per un pescato notturno, il riso e i capperi, i peperoni, e ancora riduzioni, talento, maestria, ogni portata accompagnata dalle cinque cantine che esaltano territorio e tradizione. Fino ai dolci di tre grandi maestri pasticcieri. Si va verso la fine. Anche i campioni devono tornare a casa, le lucine verranno portate giù dagli alberi, ogni chef tornerà al proprio posto di comando. Con un taglio netto e deciso dei denti, si stacca il filo che ha cucito la serata fino a questo momento. Si solleva quanto realizzato, osservandolo con attenzione. Si, il lavoro è venuto proprio bene. Non occorre altro.
Fonte: Il Vescovado
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