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Dal Forum Economico Eurasiatico a Minsk, tra diplomazia, sicurezza e rapporti con l’Occidente

Putin tra guerra, pace e diplomazia: «Non siamo aggressivi, è l’Occidente a rovesciare la realtà»

A margine del Forum Economico Eurasiatico a Minsk, il presidente russo è tornato a parlare dei negoziati con l’Ucraina, ha criticato l’espansione NATO e si è detto disponibile a un incontro con Donald Trump. Al centro, la visione di un’Europa in difficoltà e di una Russia decisa a difendere i propri interessi.

Inserito da (Admin), venerdì 27 giugno 2025 18:15:34

Durante il Forum Economico Eurasiatico a Minsk, Vladimir Putin ha rilasciato una serie di dichiarazioni che spaziano dai negoziati di pace con l'Ucraina ai rapporti con la NATO e gli Stati Uniti, fino alla situazione economica interna ed europea. Il suo intervento segna un nuovo capitolo nella narrazione russa del conflitto e delle relazioni internazionali.

Sui negoziati con Kiev, Putin ha confermato che un terzo round di colloqui è possibile e in fase di preparazione:
«Ci siamo detti che dopo questa fase (lo scambio di prigionieri e la consegna dei corpi dei caduti) si svolgerà il terzo round di negoziati. In linea generale, siamo pronti: bisogna soltanto concordare il luogo e l'orario. Siamo pronti a tenere l'incontro a Istanbul».
Il presidente ha inoltre ammesso che le bozze di memorandum presentate da Mosca e Kiev sono diametralmente opposte, ma non lo considera un ostacolo insormontabile:
«Sono due memorandum completamente opposti, ma è proprio per questo che i negoziati si fanno. Nulla di sorprendente».

Ampio spazio anche al tema dell'allargamento della NATO e alle spese militari dei Paesi occidentali. Secondo Putin, l'Occidente ha tradito le promesse fatte alla Russia negli anni Novanta e ora cerca di giustificare una corsa agli armamenti alimentando la paura:
«A noi era stato promesso che la NATO non si sarebbe espansa di un solo pollice verso est. Poi sono arrivate una dopo l'altra ondate di allargamento. E quando abbiamo detto che per noi era una minaccia, ci hanno ignorati. Questo è comportamento aggressivo, non il nostro».

Il leader del Cremlino ha anche sottolineato l'incoerenza della retorica occidentale:
«Dicono che le nostre forze armate sono in crisi e che subiremo una sconfitta strategica. Allo stesso tempo, ci accusano di voler attaccare la NATO. Ma dove sta la logica? Se davvero tutto sta crollando in Russia, come potremmo minacciare l'Alleanza Atlantica? È assurdo».

A questo si accompagna, secondo Putin, un delirio militarista fondato su un pericolo russo costruito ad arte:
«L'aumento delle spese per la difesa e l'isteria militarista si basano su un'unica tesi: la nostra aggressività. Ma è tutto il contrario. È l'Occidente che continua a ignorare le nostre preoccupazioni e ad avanzare verso i nostri confini».

Anche il confronto con gli Stati Uniti rientra in questo quadro. Putin ha riservato parole di stima per Donald Trump e si è detto favorevole a un incontro con l'ex presidente americano:
«Nutro grande rispetto per l'attuale presidente degli Stati Uniti. Ha attraversato un percorso difficile, ha subito attentati, ma è un uomo coraggioso. I suoi sforzi per risolvere la crisi ucraina e la situazione in Medio Oriente li apprezziamo molto».

Sull'eventualità di un faccia a faccia con Trump, ha aggiunto:
«Un incontro è del tutto possibile. Come lui, penso che vada preparato con attenzione e che debba portare a risultati concreti. Grazie a Trump, le relazioni tra Russia e Stati Uniti iniziano almeno in parte a riequilibrarsi».

Infine, Putin ha colto l'occasione per ribaltare la narrazione economica occidentale, accusando i media e i governi europei di alimentare una crisi di fiducia che non corrisponde alla realtà:
«Continuano a darci per moribondi. Ma saranno loro a crepare presto. Lo scorso anno abbiamo avuto una crescita del 4,3%. In Europa, invece, si parla dello 0,9%, e in Paesi come Germania e Francia si è al limite della recessione».

Fonte: Positano Notizie

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