Tu sei qui: Musica, Cinema e Teatro«In ogni mio spettacolo il pubblico viene prima di tutto»: il regista teatrale Francesco Branchetti racconta Senza Respiro
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), lunedì 16 dicembre 2024 08:43:46
Di Emilia Filocamo
L'incertezza che tesse la trama e tira i fili della vicenda come se fosse una marionetta per darle il passo e il ritmo desiderati, l'egoismo che trionfa e, trionfando, cambia i punti di vista sull'accaduto fino a stravolgere la realtà stessa e ad innescare il dubbio come una miccia pericolosa, l' ironia che degenera nella farsa e la comoda maschera della finzione, truccata da immaginazione, che serve a coprire le nefandezze e le sconfitte, creando vincitori che non esistono. Un nodo complesso in cui ottica, reale ed assurdo si scontrano e non trovano un punto di incontro, caratterizza la piéce Senza Respiro, di David Norisco che debutterà in prima nazionale al Teatro Marconi di Roma il 10, 11 e 12 gennaio prossimi. Alla regia Francesco Branchetti, in scena Pamela Prati, Simone Lambertini e Gianluca Lombardi con le musiche originali di Pino Cangialosi.
Il testo prende le mosse da un fatto delittuoso che, oltre a coinvolgere i diretti interessati, fagocita in una vero e proprio magma di egoismo anche l'Avvocato ed il giovane assistente di studio che diventano quasi emblemi dell'animo umano e di certe caratteristiche facilmente riconoscibili. A raccontare lo spettacolo con entusiasmo e passione è proprio il regista, Francesco Branchetti.
Francesco, Senza Respiro debutterà a gennaio. Raccontaci questo spettacolo senza ovviamente anticiparci troppo: caratteristiche della regia, gioco delle parti tra i personaggi, eventuali criticità.
Senza Respiro di David Norisco e con Pamela Prati, sarà uno spettacolo di grande fascino che unirà il giallo, il thriller e anche un pizzico di erotismo e commedia. Un mix che credo sarà davvero esplosivo. Lo spettacolo sarà in tournée in tutta Italia, nei maggiori teatri.
L'incertezza e l'egoismo sono alla base del "racconto" e la finzione diventa una maschera per non sopportare la realtà: cosa è per te esattamente la finzione, in senso teatrale e in senso quotidiano e quando è necessario ricorrere davvero ad essa?
La finzione è da sempre qualcosa con cui mi confronto quotidianamente lavorando in teatro, sia da un punto di vista interpretativo che attoriale e credo che debba essere vissuta come parte integrante della realtà, realtà nella quale credo che la finzione rappresenti una sorta di " unguento", una specie di " ammortizzatore" che consente alle personalità più diverse di avere a che fare tra di loro. Senza la finzione non esisterebbe una società. Ma è chiaro che la finzione spesso e volentieri, assume contorni pieni di secondi fini, spesso cattivi, pieni di male ed è spesso uno strumento terribile nei confronti del prossimo e all'interno dei rapporti umani .
Parliamo dei due protagonisti: cosa apprezzi dei loro ruoli e del modo in cui si sono calati nei personaggi?
Ho amato molto come Simone Lambertini si è calato nel personaggio e ha saputo dargli caratteristiche e profondità che restituiscono al testo un carattere originalissimo e pieno di sfaccettature ed ho molto amato in Pamela la capacità di portare in scena una donna misteriosa dal carattere prismatico e dalla personalità affascinante.
Il teatro è parte integrante della tua vita e del tuo DNA: ti ha mai deluso fino ad ora?
No, mai.
Prossimi spettacoli, progetti?
Come ho già accennato in un'altra intervista, il mio prossimo progetto è portare in scena l'Onorevole, il Poeta e la Signora di Aldo De Benedetti in cui sarò in scena accanto a Lorenzo Flaherty e ad Isabella Giannone e di cui curerà anche la regia. E' uno spettacolo che arriverà in tante città italiane e a cui tengo davvero molto.
Quando cala il sipario dopo uno dei tuoi spettacoli, quali sono le emozioni e le ansie che ti assalgono?
Beh, l'emozione più profonda è quella di trattenere quello che mi è arrivato dal pubblico e portarlo con me di città in città, piazza dopo piazza; l'emozione e le emozioni e tutto quello che mi ha dato il pubblico mi danno la forza e l'entusiasmo per ricreare i miei spettacoli con amore e passione e pensando sempre al pubblico prima di ogni altra cosa.
Ecco, qui, in questo passaggio preciso, in questo istante, filtrato solo dal tempo che intercorre tra la mia domanda e la risposta di Francesco Branchetti, la finzione, quella negativa che non è unguento e tantomeno ammortizzatore, si arrende. Tutta la passione è autenticità pura che arriva dritta al cuore di chi ascolta e che rende, senza mezzi termini, diaframmi, o incertezze ed egoismi, l'amore che Branchetti mette nel teatro, da quando ipotizza di portare in scena uno spettacolo a quando anche l'ultimo spettatore, messe a riposo le mani dopo i meritati applausi, infila la giacca, volta le spalle al palco e al sipario e guadagna l'uscita. Ed è quello l'istante in cui avviene la magia, quando ciò che è stato e si è visto e ciò che Francesco Branchetti ha lasciato, resta lì, nel cuore e nella mente di chi si allontana, compiendo cosi la magia sperata.
Fonte: Il Vescovado
rank: 100316104
Dopo Napoli, era quasi scontato che Dua Lipa si trasferisse in Costiera Amalfitana. E, infatti, come testimoniato dal suo prillo Instagram, la popstar britannica ha scelto di rilassarsi a Positano in compagnia del fidanzato, l'attore e modello Callum Turner. La coppia ha soggiornato nell'esclusivo hotel...
Sarà una serata memorabile quella del 12 luglio 2025 all'Anfiteatro degli Scavi di Pompei, dove Antonello Venditti porterà sul palco uno dei concerti più attesi del suo tour "Notte prima degli esami - 40th Anniversary - 2025 Edition". Dopo il clamoroso successo del 2024, con oltre 30 date sold out in...
Per la prima volta dal 1951, il Festival di Sanremo potrebbe abbandonare la sua storica sede del Teatro Ariston. Secondo fonti interne alla Rai, si sta valutando concretamente l'ipotesi di trasferire la kermesse in un'altra città a partire dal 2027. Alla base della possibile svolta, ci sarebbe una frattura...
La Rai sarebbe decisa a dire addio a Sanremo. A partire dal 2027, il Festival della Canzone Italiana potrebbe lasciare la storica sede del Teatro Ariston per abbracciare un format nuovo e itinerante, e tra le ipotesi più accreditate spunta Sorrento, in Penisola Sorrentina. L'indiscrezione, riportata...