È morto a Salerno, sua città natale, Nino Petrone, firma storica del Corriere della Sera e per anni protagonista del giornalismo italiano. Aveva 84 anni. La notizia della sua scomparsa, avvenuta nella giornata di ieri, 17 giugno, ha immediatamente suscitato una valanga di messaggi di cordoglio sui social, soprattutto tra colleghi, amici e lettori che lo hanno conosciuto e stimato.

A ricordarlo con affetto e commozione, tramite le pagine de "Il Vescovado", è Gino Landi, fotografo storico di Maiori, che ha collaborato con Petrone al Mattino dal 1959 al 1961: «Avevamo iniziato insieme l'avventura del giornalismo. Erano i nostri primi passi ed eravamo ansiosi per le notizie da portare in redazione: ogni giorno facevamo il giro dei vari Enti che potessero fornirci fatti da scrivere. Un aneddoto che ricordo con piacere è la traversata degli appennini per la partita Pescara-Salernitana del 1960, quando partimmo con un Millecento e arrivammo a destinazione in modo rocambolesco: giunti a Roccaraso la neve ci bloccò, ed eravamo sprovveduti e senza catene. Riuscimmo pericolosamente a superare il valico e sospirammo per il sollievo. Eravamo profondamente appassionati del nostro lavoro. Nino aveva la penna brillante e il cuore buono. Abbiamo condiviso tante storie, tante trasferte, e soprattutto una sincera amicizia che è durata tutta la vita. È stato un vero signore del giornalismo».

Dopo gli esordi al Mattino, Petrone passò presto al Corriere della Sera, dove fu inviato per molti anni, per poi continuare la sua carriera al Messaggero e in altri ambiti dell'informazione. Autore di diversi libri, nel 2022 ha firmato con il generale dei Carabinieri Vittorio Tomasone il volume "Racconti corsari. Un giornalista e un carabiniere ricordano".

Figura nota e apprezzata nel panorama giornalistico nazionale, Petrone è stato anche per lungo tempo presidente di giuria del Premio Charlot, contribuendo con passione alla valorizzazione della cultura e della comicità.

I funerali si terranno oggi, mercoledì 18 giugno, alle ore 16 presso la Chiesa dei Salesiani di Salerno. A salutarlo, oltre alla famiglia, ci saranno tanti colleghi, amici e concittadini, uniti dal ricordo di un uomo che ha fatto della scrittura e della verità il senso del proprio cammino.