Ultimo aggiornamento 2 minuti fa S. Onofrio anacoreta

Notizie Costiera Amalfitana - Notizie Costiera Amalfitana

Notizie Costiera Amalfitana

Hotel Marina Riviera Amalfi - Luxury 4 Stars Holte in Amalfi - Swimming Pool - Bistrot - GourmetMaurizio Russo liquori e prodotti di eccellenza dal 1899 a Cava de' Tirreni. Elisir di Limone, il Limoncello di Maurizio Russo, è realizzato esclusivamente con limone IGP della Costa d'AmalfiIl San Pietro di Positano è uno degli alberghi più iconici della Costa d'Amalfi. Ospitalità di Lusso e Charme a PositanoGM Engineering srl, sicurezza, lavoro, ingegneriaSmall Boutique Hotel in Costiera Amalfitana, Villa Romana Hotel & SPAHotel Santa Caterina, Albergo 5 Stelle lusso ad Amalfi. Ristorante Il Glicine, stella Michelin ad Amalfi

Tu sei qui: Storia e Storie2 giugno. Quel voto del '46: scelta di libertà o passaggio controverso?

Storia e Storie

Tra memoria e identità, la Festa della Repubblica interroga ancora la coscienza storica del Paese

2 giugno. Quel voto del '46: scelta di libertà o passaggio controverso?

Il 2 giugno del 1946 l'Italia scelse la Repubblica con un referendum storico. Ma a quasi 80 anni di distanza, alcuni aspetti di quella consultazione sollevano ancora domande. Un'occasione per riflettere sul valore della memoria e su ciò che ancora oggi divide il Paese

Inserito da (Admin), lunedì 2 giugno 2025 09:03:33

di Massimiliano D'Uva Il 2 giugno 1946 è una data simbolica: l'Italia usciva devastata da una guerra che l'aveva vista sconfitta sul campo e, per la prima volta, chiamava al voto anche le donne. Il referendum istituzionale tra Monarchia e Repubblica fu vissuto come l'inizio di una nuova era. Vinse la Repubblica con circa due milioni di voti di scarto, e pochi giorni dopo Umberto II lasciava il Paese senza opporre resistenza. Una narrazione semplice, lineare. Ma lo fu davvero?

Col passare degli anni, alcuni studiosi e testimoni dell'epoca hanno sollevato interrogativi. I più noti riguardano la gestione del voto e dello scrutinio: ci furono 1,5 milioni di schede contestate, l'annuncio ufficiale della vittoria repubblicana arrivò dopo giorni di incertezza, e le proteste monarchiche, soprattutto al Sud, furono forti. A Napoli, manifestazioni in favore della monarchia si conclusero con scontri sanguinosi. Alcuni osservatori angloamericani erano presenti allo spoglio, un dettaglio che ancora oggi fa discutere.

È innegabile che il referendum si svolse in un clima teso, in un Paese spaccato in due: il Nord, più colpito dal fascismo e dalla guerra partigiana, votò in maggioranza per la Repubblica; il Sud, ancora legato al ricordo della monarchia sabauda e colpito duramente dai bombardamenti alleati, espresse in larga parte una preferenza per la Monarchia. Il sospetto di irregolarità, pur non suffragato da prove decisive, è alimentato da un dato: mentre la Corte di Cassazione inizialmente si limitò a comunicare i risultati provvisori, solo il 18 giugno proclamò ufficialmente la Repubblica, pur segnalando "incertezze giuridiche" che non si sarebbero potute risolvere nel breve.

A ciò si aggiunge una riflessione più ampia: quanto l'unificazione nazionale, il Risorgimento e il passaggio alla Repubblica siano stati realmente compresi e vissuti in modo equo da tutte le aree del Paese? In particolare, il Mezzogiorno subì profonde ferite durante e dopo l'unificazione avvenuta nel 1861. Le casse dello Stato borbonico furono svuotate, le industrie dismesse o trasferite, e numerose scuole al Sud rimasero chiuse per oltre un decennio, contribuendo a un divario educativo e culturale che si sarebbe trascinato per generazioni.

Quello che fu celebrato come un processo di unificazione fu, per molti meridionali, vissuto come una perdita d'identità e risorse, alimentando un senso di estraneità rispetto alla "nuova Italia". Non si tratta di negare il valore della Repubblica né di cadere in nostalgie monarchiche o teorie complottiste. Ma forse, nell'era dell'informazione condivisa, è giusto rileggere anche i momenti fondativi con occhi meno retorici e più critici. La memoria non è un monumento immobile: è un processo. E se la Festa della Repubblica deve unire, non può prescindere dal coraggio di fare i conti anche con quello che ancora oggi divide.

Auguri allora a tutti i giovani, di qualsiasi angolo d'Italia, agli italiani del futuro, qualunque sarà il colore della loro pelle, a loro il compito di sostenere una Nazione che spesso perde di vista i suoi duemila anni di storia e, come in questo momento storico, dimentica i suoi fasti, di essere la culla di tutta la civiltà moderna, cedendo alle critiche di mediocri burocrati che pensano, con i loro tristi raggiri pseudo economici, di potersene appropriare.

Fonte: Positano Notizie

Galleria Fotografica

rank: 10682107

Storia e Storie

Storia e Storie

Pompei: 11 giugno l'inaugurazione della Casa del Giardino di Ercole con la ricostruzione filologica

800 rose antiche, 1.200 viole, 1.000 piante di ruscus, oltre a ciliegi, viti e meli cotogni messi a dimora nell'area verde della casa del Giardino di Ercole di Pompei, anche detta "casa del profumiere", per la probabile produzione e commercializzazione di profumi che qui avveniva. L'immissione delle...

Storia e Storie

Il saluto commosso a Rudy, il cane che faceva colazione al bar

di Massimiliano D'Uva "Ma gli dai il cornetto al mattino al tuo cane?", ho chiesto una volta al mio carissimo amico Vincenzo Russo guardando affascinato il suo cane gustarlo con grande voracità: "No!" - mi rispose perentorio - "La mattina gli do 10 euro e si compra quello che vuole!" E' la prima cosa...

Storia e Storie

2 giugno: la nascita della Repubblica Italiana e le celebrazioni di oggi

Il 2 giugno è il giorno in cui si celebra la Festa della Repubblica, commemorando il referendum istituzionale del 1946 che sancì la nascita della Repubblica Italiana. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e la caduta del fascismo, gli italiani furono chiamati alle urne il 2 e 3 giugno 1946 per decidere...

Storia e Storie

2 giugno 1946: quando l'Italia passò dalla monarchia alla repubblica

di Sigismondo Nastri - Ero ragazzo, avevo undici anni nel 1946 quando si svolse il referendum che portò alla nascita della repubblica. Fu una campagna elettorale molto accesa, condotta con comizi, manifesti, volantinaggio, una propaganda assillante. Ricordo l'impegno ad Amalfi, a favore della monarchia,...

La tua pubblicità sui portali più letti della Costiera Amalfitana, scegli l'originale NCANews, il Vescovado, Positano Notizie, Maiori News, Amalfi News, Il Portico, Occhi Su Salerno