Tu sei qui: Politica"AmalfirisorsaMare": dalle storie di mare alla scommessa delle nuove generazioni
Inserito da (ilvescovado), mercoledì 23 dicembre 2015 13:51:41
Ci sono storie di mare e storie di terra in Costiera Amalfitana. Ci sono storie che narrano la gloria, nei commerci come nella marineria, e storie che raccontano di uomini e di tradizioni. In questo lembo di terra sintetizzato simbolicamente dal pistrice, nel quale si fondono l'anima contadina e quella marinara, non esiste solo il turismo come unica fonte di reddito. La pesca, a cui da qualche anno si dedicano nuove generazioni, è uno di quei settori vitali di una terra che vive a stretto contatto con la risorsa mare.
Martedì 21 dicembre, nel corso del convegno svoltosi presso il Salone Morelli di Amalfi, nell'ambito del progetto AmalfirisorsaMare, si è discusso proprio della metamorfosi del territorio e dell'inversione di tendenza con un ritorno alle origini. Grazie appunto ai giovani, uniti in cooperativa, che hanno iniziato a considerare il mare non solo in termini balneari. E una dimostrazione pratica di come le nuove generazioni siano pervase dalla passione per questa attività ancestrale si è avuta in mattinata durante il laboratorio didattico con gli alunni delle scuole medie di Amalfi che hanno partecipato all'interessante lezione che i giovani pescatori di Amalfi hanno tenuto in fondo al porto. Nel corso del convegno, aperto dal vice sindaco Matteo Bottone, ed al quale hanno partecipato il presidente
dell'associazione pensionati Alberto Alfieri e quello della cooperativa di pescatori Acqua Marina, Salvatore Fiorillo, si è vissuto anche un entusiasmante viaggio nel tempo grazie ai racconti e a agli aneddoti dello storico amalfitano Giuseppe Gargano. È grazie ai suoi studi se oggi in Costa d'Amalfi si conoscono i luoghi e le attività legati alla pesca. Come ad esempio la pesca del corallo che veniva poi lavorato a Scala dove si producevano i "Paternoster", nient'altro che coroncine fatte con perline di corallo sia bianco che rosso. Gargano nel suo intervento non solo ha esaltato alcune delle comunità dell'antico ducato, come Praiano, Conca dei Marini, Cetara (qui esistono le tracce ormai sommerse di un vecchio molo) ma ha sottolineato come la pratica della pesca sia ancora ben più antica. Essa, infatti, risale ad epoca romana e le tracce sono visibili nel museo della villa marittima romana di Minori dove sono custoditi ami da pesca e attrezzature per la cattura dei pesci. Un percorso lungo secoli e che in Costiera Amalfitana non si intende interrompere.
Fonte: Il Vescovado
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