Parte da Cava de' Tirreni la fronda interna ad Alleanza Nazionale già ribattezzata "anti-Cirielli". Ad accendere ancora di più i già infuocati animi, l'episodio che si è consumato nei giorni scorsi: l'ultimo atto della vicenda che vede protagonista il consigliere provinciale Alfonso Senatore. La presidenza provinciale di Alleanza nazionale ha ordinato ai consiglieri provinciali di sospendere l'avvocato Senatore anche dal gruppo di AN alla Provincia, vietandogli persino l'accesso alle stanze. A quest'ennesimo episodio, che destabilizza il partito di Fini, va aggiunto anche il rifiuto del rinnovo della tessera a Giovanni Romano, unico sindaco rimasto di AN in provincia di Salerno. Immediata la risposta di solidarietà e di stima della società civile all'avvocato Senatore. Tutti i gruppi alla Provincia hanno offerto a Senatore ospitalità nelle loro sedi provinciali. Il presidente Alfonso Andria ha, dal canto suo, messo a disposizione di Senatore una stanza, davanti alla quale l'avvocato cavese farà scrivere, provocatoriamente, "Consigliere Provinciale iscritto ad AN ed eletto in Alleanza Nazionale". Intanto, gli attestati di stima e di solidarietà per Senatore si allargano oltre i confini comunali cavesi. Il senatore Roberto Manzione si è recato personalmente allo studio del penalista, per dimostrargli "fisicamente" la sua solidarietà per un gesto che ha definito "violento, ingiusto e fascista". Gli onorevoli Parlato ed Esposito, l'europarlamentare Bigliardo, molti iscritti di AN di Pagani, Maiori, Salerno, l'intero Consiglio comunale e la Giunta di Mercato S. Severino si sono detti pronti ad arrivare fino ai vertici romani del partito per far presente a Fini quello che di grave sta accadendo in provincia di Salerno. Ma la svolta più eclatante potrebbe materializzarsi a breve. «Posso preannunciare che martedì - sottolinea Senatore, noto avvocato penalista cavese - partirà una raccolta di firme volta a chiedere il commissariamento della Federazione Provinciale, retta dall'onorevole Edmondo Cirielli. Un atto che scaturisce sia dai deludenti risultati riportati dal partito nelle ultime consultazioni elettorali, sia da quello che sta facendo alla mia persona, a Giovanni Romano, a Marzia Landi ed a tanti altri iscritti, sospesi ed allontanati dal partito perché non disponibili a sottostare agli "ordini da caserma" che vengono impartiti da Salerno».