Tu sei qui: Politica“Benessere Giovani", a Ravello 50mila euro per formazione, cultura e spettacolo
Inserito da (redazionelda), martedì 4 luglio 2017 12:10:32
Con decreto dirigenziale numero 202 del 03 luglio 2017 è stato pubblicato l'elenco dei progetti idonei e finanziati del programma regionale "Benessere Giovani - Organizziamoci" sostenuto da POR FSE Campania 2014/2020.
A Palazzo Tolla 50mila euro per il progetto "FO.CU.S Formazione, Cultura e Spettacolo a Ravello Città dei Giovani", che sarà realizzato presso l'Auditorium Oscar Niemeyer attraverso laboratori formativi.
LAB1 per il sostegno e l'accompagnamento alla creazione di un'impresa giovanile di servizi integrati per la salvaguardia e alla valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale "Auditorium Niemeyer;
LAB2 per l'educazione permanente dei giovani alle belle arti;
LAB3 per la formazione "in situazione" (imprese specializzate) di tecnici del suono (Produzione audiovisiva e dello spettacolo dal vivo) - Corso propedeutico all'acquisizione della qualifica regionale
A tale scopo il Comune intende rendere disponibile, proprio all'interno dell'Auditorium Niemeyer, uno spazio multifunzionale, fisico e virtuale, di incontro, confronto, socializzazione, aggregazione e crescita professionale, sede di un sistema integrato di laboratori , di carattere espressivo, artistico e tecnico, progettati e gestiti dall'associazionismo giovanile locale, consorziato e in partenariato stabile con istituzioni culturali e imprenditoriali e in rete con la società civica organizzata e il mondo imprenditoriale del territorio , in grado di garantirne l'acquisizione di saperi ed esperienze pratiche fondamentali per la sostenibilità dell'iniziativa.
«Un progetto a sostegno dei giovani - dichiara il sindaco Salvatore Di Martino - quelli che semplicemente abitano a Ravello e nell'intera costiera amalfitana, ma soprattutto quelli che studiano nei conservatori, nei licei musicali, nelle accademie d'arte e di spettacolo, nelle scuole specialistiche, tecniche e artistiche, e che vorrebbero che il proprio talento o la propria abilità artistica o tecnica possa diventare un vero e proprio lavoro, autonomo, ma strutturato in termini manageriali o imprenditoriali in maniera tale da consentire loro di svolgere nei nostri luoghi anche quello di custodi e animatori permanenti di un patrimonio che nonostante la tutela istituzionale rischia di non essere fruibile dalle generazioni future.
Un impegno e una responsabilità che solo loro possono sentire di poter assumere, magari decidendo di non andare a vivere e soprattutto a lavorare altrove, visto che il Comune vuole fare tutto il possibile per coinvolgerli attivamente, facilitando il loro accesso a tutte le opportunità e gli aiuti pubblici che la regione, lo stato e l'Europa possono offrire».
Fonte: Il Vescovado
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