Il Governo Meloni ha ufficialmente impugnato la legge elettorale della Regione Campania che limita la possibilità per i Sindaci in carica di candidarsi alle elezioni regionali. A darne notizia è il senatore Antonio Iannone, Commissario regionale di Fratelli d'Italia, che definisce la norma «vergognosa» e denuncia un presunto accordo politico volto a eliminare la concorrenza interna.

«Questa legge - afferma Iannone - è stata pensata per blindare le posizioni dei consiglieri regionali in carica. Il Ministero dell'Interno aveva già chiesto modifiche, ma De Luca e la sua maggioranza si sono limitati a cambiare la data di dimissioni dei sindaci, senza correggere la sostanza».

Il senatore denuncia anche uno scambio politico tra l'approvazione del terzo mandato per De Luca, poi bocciato, e questa norma elettorale che «esclude gli unici veri concorrenti: i sindaci». «In cambio del loro sostegno - continua - i sindaci campani sono stati traditi da chi li ha usati in piazza contro il Governo, salvo poi escluderli dalla corsa elettorale».

Iannone chiede ora un intervento delle Associazioni dei Comuni, in particolare dell'Anci, affinché si costituiscano in giudizio al fianco del Governo: «Devono difendere i diritti degli amministratori locali, oppure sarà evidente che le loro battaglie sono utili solo al PD».

Il senatore conclude ricordando che, a oggi, non è stata ancora fissata la data ufficiale delle prossime elezioni regionali in Campania, mentre l'incertezza sulla candidabilità dei sindaci complica ulteriormente la formazione delle liste.