Tu sei qui: PoliticaCava, Partito Comunista si sbilancia sul futuro dell'Ospedale: «Temiamo un ridimensionamento travestito da ammodernamento»
Inserito da (redazioneip), giovedì 17 giugno 2021 15:33:49
La notizia della riapertura del reparto di Rianimazione all'ospedale di Cava de' Tirreni non è passata inosservata al Partito Comunista cavese che, in una nota, ha espresso il suo pensiero sulla vicenda. Dei seguito il comunicato integrale a garanzia della completezza d'informazione:
«La notizia della riapertura ufficiale nella giornata di oggi, 17 giugno 2021, della Rianimazione a Cava de' Tirreni con il relativo recupero dell'operatività precedente l'emergenza Covid, ci lascia solo una moderata soddisfazione. Crediamo infatti che non sia un "risultato" aver ristabilito un ordine precedente, peraltro già carente in termini di funzionalità dei reparti e di personale.
Quello che ha lasciato questo periodo -dallo scorso ottobre ad oggi-, in cui i Comunisti cavesi, le associazioni, i comitati, singole cittadine e cittadini hanno provato a mantenere alta l'attenzione sull'Ospedale, è una totale apatia di alcune parti della città nei confronti di un problema strutturale che noi andiamo denunciando da anni, ma sempre più è abbandonato al fatalismo. Dall'altra parte ci sono state risposte spesso piccate e velate di supponenza da parte di chi sarebbe preposto a fare il bene della cittadinanza, ed è apparso seccato ogni volta dall'assenza di fiducia verso un lavoro di rilancio per l'Ospedale annunciato, paventato, che sembra sia agli atti dell'Azienda Ospedaliera, ma di cui i cittadini non sanno quasi nulla. Viene sventolata ancora la bandierina della ristrutturazione architettonica per la facciata, e parole vaghe su un futuro riassetto di tutta l'Azienda Ospedaliera, che però non chiariscono in che modo tutto questo inciderà sull'occupazione e sul servizio all'utenza. Sono queste ambiguità, e questa retorica pomposa dei sacrifici da fare visto il periodo, che hanno fatto perdere la fiducia dei cittadini nei confronti di chi amministra la città e l'Azienda Ospedaliera.
Noi temiamo che queste lungaggini e queste ambiguità siano solo preparazione a un terreno di ridimensionamento travestito da ammodernamento, in linea con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR, detto anche Recovery Plan), che sfrutterà eventuali linee guida a riguardo senza implementare davvero il potenziale del nostro Nosocomio o della sanità locale nel complesso, che potrebbe essere riorganizzata offrendo un servizio diffuso sul territorio e specializzato nei reparti.
In tutta questa apatia e questa protervia, anche da parte dei fans dei politici locali che si intestano battaglie e vittorie come in un Risiko, noi speriamo che i cittadini e le cittadine attive continuino a crescere e a tenere alta l'attenzione, abbandonando le paure e le barriere che hanno spesso frenato una sana partecipazione d'intenti. I comunisti rilanciano la lotta per il nostro ospedale, non soltanto per il mantenimento di Rianimazione e il potenziamento di chirurgia e ortopedia, ma anche per il recupero di reparti sottratti per giochi politici "veicolati" da leggi ingiuste e per nulla a favore dei lavoratori».
Fonte: Il Portico
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