Il sindaco Luigi Gravagnuolo, nel corso del Consiglio comunale di ieri pomeriggio, ha ufficializzato e confermato le sue dimissioni, che saranno operative dal 20 gennaio.

Tutto ciò è avvenuto dopo l’approvazione dei 6 punti all’ordine del giorno, ottenuta però con un'esigua maggioranza (16 voti su 31). Non è stato raggiunto, quindi, il "quorum" di 20 voti favorevoli, che Gravagnuolo aveva indicato come condizione necessaria per scongiurare il ritorno alle urne, previsto a questo punto a fine marzo. Il sindaco, tra l’altro, non ha ricevuto neanche l’appoggio di Assia Landi e dell’indipendente Umberto Ferrigno.

«L’andamento del Consiglio comunale rende la mia decisione irrevocabile - ha detto Gravagnuolo - Intendo, però, chiarire che il mio gesto non è frutto di una decisione improvvisa, ma è stato a lungo meditato ed ha il solo scopo di tutelare la città».

Il sindaco dimissionario ha poi aggiunto che la città ha bisogno di dare fiducia ad un “nuovo patto” che vada al di là dei partiti, indicando proprio nell’accordo tra i partiti stretto nel 2005 la vera causa di queste elezioni anticipate.

Non è mancata, poi, da parte del primo cittadino una stoccata al centrodestra, "colpevole" di non aver mai fornito suggerimenti costruttivi e di aver ostacolato l’attività dell’Amministrazione.

Pronta la risposta dell'opposizione, giunta soprattutto attraverso le parole del consigliere Antonio Barbuti: «Siamo pronti alla sfida politica, all’interno dei partiti nei quali ci riconosciamo».

Sulla questione è intervenuto anche il capogruppo del Pdl in Consiglio comunale, Alfonso Laudato, che ha sottolineato come il centrodestra si sta ricompattando in ottica elezioni. Entro questo sabato si dovrebbe anche conoscere il nome del candidato sindaco.

Ed a proposito di elezioni, Gravagnuolo ha già reso noto i nomi, "Solo per Cava" e "Cava Millennio", ed i relativi simboli delle liste civiche alla cui guida si ricandiderà a sindaco.