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Crisi di Governo, Draghi parla al Senato: «Necessario ricostruire il patto di fiducia»

«Il desiderio di andare avanti insieme si è progressivamente esaurito e con esso la capacità di agire con efficacia, con “tempestività”, nell’interesse del Paese», ha spiegato Draghi e ha chiarito: «L'unica strada, se vogliamo ancora restare insieme è ricostruire il patto di fiducia»

Inserito da (PNo Editorial Board), mercoledì 20 luglio 2022 11:50:24

«L'unica strada, se vogliamo ancora restare insieme è ricostruire il patto di fiducia».

Così il premier Mario Draghi, stamattina, nelle comunicazioni al Senato. Oggi, infatti, si decide se proseguire con Draghi o andare al voto.

«In questi mesi, l'unità nazionale - ha detto - è stata la miglior garanzia della legittimità democratica di questo esecutivo e della sua efficacia. Ritengo che un Presidente del Consiglio che non si è mai presentato davanti agli elettori debba avere in Parlamento il sostegno più ampio possibile».

E poi ha spiegato le ragioni che l'hanno spinto, giovedì scorso, a chiedere le dimissioni, poi respinte dal presidente Sergio Mattarella: «A lungo le forze della maggioranza hanno saputo mettere da parte le divisioni e convergere con senso dello Stato e generosità verso interventi rapidi ed efficaci, per il bene di tutti i cittadini. [...] Purtroppo, con il passare dei mesi, a questa domanda di coesione che arrivava dai cittadini le forze politiche hanno opposto un crescente desiderio di distinguo e divisione. [...] Il desiderio di andare avanti insieme si è progressivamente esaurito e con esso la capacità di agire con efficacia, con "tempestività", nell'interesse del Paese. [...] Come ho detto in Consiglio dei Ministri, il voto di giovedì scorso ha certificato la fine del patto di fiducia che ha tenuto insieme questa maggioranza. Non votare la fiducia a un governo di cui si fa parte è un gesto politico chiaro, che ha un significato evidente. Non è possibile ignorarlo, perché equivarrebbe a ignorare il Parlamento».

Ma, allo stesso tempo, ha osservato Draghi, «la mobilitazione di questi giorni da parte di cittadini, associazioni, territori a favore della prosecuzione del Governo è senza precedenti e impossibile da ignorare. [...] Due appelli mi hanno colpito in modo particolare. Il primo è quello di circa 2.000 sindaci, autorità abituate a confrontarsi quotidianamente con i problemi delle loro comunità. Il secondo è quello del personale sanitario, gli eroi della pandemia, verso cui la nostra gratitudine collettiva è immensa. Questa domanda di stabilità impone a noi tutti di decidere se sia possibile ricreare le condizioni con cui il Governo può davvero governare».

Nel frattempo è alta la tensione nel M5S di Conte: i senatori sembrerebbero intenzionati a non votare la fiducia, ma una ventina di parlamentari potrebbe lasciare il Movimento e votarla lo stesso. Per i Dem non ci sono dubbi: la parola chiave è «continuità». Il centrodestra sembra disponibile a votare la fiducia, ma non è più disposto a governare con i Cinque Stelle. La Lega, però, insiste sulla pax fiscale e la revisione del reddito di cittadinanza: senza un cambio di rotta non si può continuare. Giorgia Meloni, invece, continua a chiedere le elezioni anticipate.

(Foto: FB Palazzo Chigi)

 

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Fonte: Il Portico

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