Tu sei qui: PoliticaDe Luca e il terzo mandato: la Campania attende il verdetto della Consulta
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), venerdì 28 febbraio 2025 13:22:10
La battaglia per la candidatura di Vincenzo De Luca alle prossime elezioni regionali continua. Il 9 aprile la Corte Costituzionale si pronuncerà sulla legge della Regione Campania che consente al presidente in carica di ricandidarsi per un terzo mandato, superando il limite dei due mandati stabilito a livello nazionale. Una norma approvata dal Consiglio regionale a novembre e subito impugnata dal governo, che l'ha ritenuta incostituzionale.
De Luca non ha esitato a contrattaccare, rilanciando il tema durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario al Tar. "Quattro Regioni hanno approvato la stessa legge elettorale, ma solo quella campana è stata impugnata dal governo. Siamo di fronte a un'interpretazione del diritto variabile a seconda delle convenienze", ha dichiarato il governatore, citando il giurista Sabino Cassese.
Il presidente della Regione ritiene che l'impugnazione della norma campana sia un'azione politica piuttosto che giuridica. "Le Regioni sono enti costituzionali e la loro forma di governo rientra nelle loro competenze, a meno che non decidiamo di eliminarle del tutto", ha affermato con tono deciso. Non manca poi un attacco diretto al sistema elettorale italiano: "In Italia si fanno le leggi per eliminare concorrenti sul territorio".
Mentre il destino di De Luca resta legato alla sentenza della Consulta, il Movimento 5 Stelle si prepara a giocare la propria partita in Campania. Giuseppe Conte osserva attentamente gli sviluppi, pronto a puntare su Roberto Fico, ex presidente della Camera, come candidato del M5S nel caso in cui la candidatura di De Luca venga definitivamente bocciata.
E mentre Fico affila le armi per una possibile candidatura in Campania, nel centrodestra si alza il coro di critiche. Il senatore di Fratelli d'Italia Antonio Iannone attacca duramente la gestione della situazione da parte del centrosinistra: "De Luca è stato mollato da tutti, ma chi lo scarica, il Pd, e chi diceva di essere all'opposizione, il Movimento 5 Stelle, ora vogliono il suo sostegno. Una gattopardesca operazione che evidenzia solo l'ipocrisia di un campo largo che è il camposanto della coerenza".
Secondo Iannone, l'unica vera alternativa è il centrodestra, pronto a proporre una figura in grado di incarnare il cambiamento e portare anche sui territori "il buongoverno di Giorgia Meloni".
Fonte: Il Vescovado
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