Tu sei qui: PoliticaForza Italia, Petrillo sfida Della Monica
Inserito da Il Mattino (admin), giovedì 13 marzo 2003 00:00:00
È guerra in Forza Italia per l'elezione del coordinatore cittadino. Muro contro muro tra gli uomini di "Confronto" (Petrillo, Durante) e l'imprenditore Antonio Della Monica. In gioco la leadership del partito. Le contraddizioni di Forza Italia ed i nodi politici non risolti vengono al pettine. E la rottura rischia di rompere gli equilibri fino ad oggi faticosamente mantenuti. Il feeling Petrillo-Durante-Della Monica, che ha fatto la fortuna politica dello stesso Messina, è al limite. Pasquale Petrillo e Gigetto Durante, ex democristiani e fondatori del movimento politico-culturale "Confronto", si sono preoccupati, dopo l'ingresso in Forza Italia, di conquistare posizioni. Una scalata facile. La loro esperienza politica, maturata nella Dc, ha imposto forme e leggi in una Forza Italia che stenta a trovare il senso e la dimensione di partito. Di qui, da parte dei due, il pronto assicurarsi un pacchetto di tessere per l'elezione del coordinatore. Si vocifera che abbiano dalla loro parte oltre il 50% degli iscritti. Petrillo, Durante e l'intero gruppo di "Confronto" sono per una soluzione politica. Dall'altra parte c'è l'imprenditore Antonio Della Monica, patron della Cavese, amico di Martusciello e grande elettore di Messina. Poca esperienza politica, ma voglia di imporre una soluzione di tipo manageriale, con uno che comanda e gestisce e gli altri pronti ad eseguire. Da una parte una capacità di mediazione, dall'altra una gestione piramidale. Gli uomini di "Confronto" non ci stanno. Di qui la sotterranea, ma non troppo, guerra con il patron della Cavese. «Se Della Monica vuole agire in prima persona, ben venga. I nostri voti sono per lui», si mormora negli ambienti di "Confronto". Altre soluzioni non sono accettabili. Eppure, nella crisi dei nove "peones", Della Monica aveva fatto prove tecniche di mediazione politica. Aveva voluto incontrare i dissidenti, comprenderne il disagio. E, con argomentazioni forti, aveva avviato la soluzione poi condotta in porto dall'onorevole Edmondo Cirielli e dallo stesso Pasquale Petrillo. Quella, forse, è stata l'occasione che ha generato in Della Monica la convinzione che un partito, per poter reggere, deve essere gestito come un'impresa. Di qui, il suo interesse per l'elezione del coordinatore politico. Vuole un suo uomo, ma Petrillo e Durante, una volta suoi fedelissimi alleati, gli sbarrano la strada e così è nato lo scontro.
Fonte: Il Portico
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