Il consigliere comunale del Cdu, Alfonso Laudato, bacchetta sonoramente il sindaco Alfredo Messina, reo di non riuscire a costruire una squadra assessoriale funzionale all'Amministrazione comunale. Un'invettiva, questa, lanciata dal noto politico metelliano attraverso le pagine del foglio informativo "Il Chiodo", organo ufficiale del neonato movimento a difesa dei cittadini, rappresentato a Palazzo di Città dallo stesso Laudato, delegato da Messina alla Tutela dei cittadini. Tra Alfonso Laudato ed altri politici della Casa delle Libertà non è mai corso buon sangue, ma ora i contrasti sembrano di nuovo acuirsi. «Il sindaco Messina ha coraggio e tanti pregi - ha dichiarato Laudato - ma anche un grande difetto: quello di dover fungere da solo lì, nella sua macchina amministrativa, da motore, volante, ruote motrici, marce, stop, fari di segnalazione e luci di direzione. Una macchina, quella che ha creduto di costruire per arrivare al traguardo, che non gli offre spinta alcuna. Una macchina che non è altro che la sua squadra assessoriale, che gli è stata imposta e che oggi non gli offre alcuna soddisfazione, nessun aiuto, nessuno sprone, nessun suggerimento, nessun sostegno, nessuna progettazione, nessuna idea. Una squadra vuota - continua il rappresentante del Cdu - che costringe Alfredo Messina a dover scegliere da solo, a sostituirsi alle componenti principali, a quelle ruote, a quel volante, al serbatoio, al carburante, ai freni». Parole dure, che terminano con un perentorio diktat: «E' per questo che adesso al nostro sindaco non resta che fare una cosa per raggiungere ogni giorno un traguardo in più: discutere con i partiti, cambiare squadra e non farsi imporre gli assessori. Voltare pagina e distribuire le forze in una nuova macchina». Sembra, dunque, che la calma non possa regnare tra gli ambienti politici di Cava de' Tirreni. Alfredo Messina deve quotidianamente lottare per arginare gli attacchi che giungono dalla sua stessa maggioranza. Una situazione davvero imbarazzante per il "povero" sindaco cavese, che, tra beghe di partito, fughe in avanti e dichiarazioni lesive, non riesce ad amalgamare le posizioni per offrire alla cittadinanza le soluzioni ai mille piccoli e grandi problemi che attanagliano la Vallata.