«Maiori frazione di Montepulciano! Sapevate che Maiori è città del vino dal 2016? Noi sì, e la cosa ci era parsa molto strana e anche fuori luogo... Maiori per noi poteva essere la città dello Sfusato amalfitano, considerato che ci sono il maggior numero di ettari coltivati dell'intera Costa, poteva essere la città del cinema, visti i numerosi film girati nella nostra terra e l'amore smisurato che il maestro Rossellini provava per Maiori. Ma il vino? Cosa c'entra il vino con la nostra Città? NULLA!».

Così esordisce il gruppo "Cambiamo Rotta" in un post pubblicato ieri, nel giorno di Pasquetta. E aggiunge: «Avremmo evitato volentieri questa polemica, se non ci fossimo imbattuti nella determina n. 42 del 22/03/2021»...

Infatti, con determinazione del responsabile dell'area amministrativa del 22 marzo scorso, il Comune di Maiori ha versato quasi 2800 euro di quota associativa, per il 2020 e il 2021, all'Associazione Nazionale Città del Vino, alla quale è aderente al 2 febbraio 2016.

«In parole povere il nostro Comune paga 1400 € l'anno per potersi fregiare del titolo "Città del Vino", titolo che non ci spetta e non rappresenta la nostra identità, probabilmente il vino i nostri amministratori dovrebbero "posarlo", almeno quando si ha a che fare con i nostri soldi!», chiosano i membri del gruppo.