Tu sei qui: PoliticaMargherita, Barbuti pronto a lasciare
Inserito da (admin), venerdì 13 luglio 2007 00:00:00
Nella tarda serata di ieri ha preso l'avvio nella Margherita la lunga notte dei coltelli. Sotto processo, ecco il senso della richiesta di convocazione del direttivo, il comportamento di Antonio Barbuti. Intanto, nella stessa serata di ieri il capogruppo consiliare, con una lettera inviata al segretario cittadino Giancarlo Accarino, ha denunciato le manovre in atto e la mancanza di coraggio nell'azione politica dei colleghi, rivendicando autonomia e libertà di pensiero. «Non ho e né ho avuto mai intenzione di offuscare l'attività dell'Amministrazione. Chi lo pensa non può comprendere che mi sono mosso sempre per riaffermare il ruolo e l'identità del partito», così si legge nella lettera.
Barbuti rimprovera agli amici, firmatari della richiesta di convocazione, di aver fatto passare sotto silenzio la gravità del gesto inqualificabile del sindaco Gravagnuolo nei confronti di Gerardo Baldi, con la revoca della delega «solo per una ritorsione che di fatto impedisce al consigliere di esercitare il diritto della propria funzione». «Questo mi attendevo e non lo si è fatto - sottolinea - Rivendico il diritto di acquisire documentazione come libero consigliere comunale, di non essere asservito a nessuno, di dire liberamente come la si pensa sul costituendo Partito Democratico. Sono amareggiato e sconcertato». E conclude che, «se la volontà dei colleghi è di limitare l'autonomia di pensiero e di libertà rispetto ai ruoli ed alle responsabilità che riveste», mette a disposizione il proprio mandato di capogruppo.
Una bomba che lascia il segno. Barbuti è stato il primo degli eletti e la sua posizione, unita a quella dell'amico Gerardo Baldi, è chiara. I toni decisi della missiva hanno condizionato il dibattito del direttivo, anche se qualcuno non ha mancato di affermare che essa ha reso più facile l'assunzione di posizione del direttivo in un momento così delicato. «È il momento delle decisioni e della chiarezza per la Margherita, non dimentichiamo che è il primo partito della coalizione e si appresta ad avviare un cammino ancora tutto da costruire», chiarisce Pierfederico De Filippis, vice-coordinatore cittadino.
Tuttavia, l'atmosfera è tesa ed è reale il rischio della spaccatura. Accarino lo ha compreso, di qui il suo appello perché si recuperino i motivi che li hanno visti uniti nella battaglia elettorale: «Non possiamo permettere che si disperda un patrimonio di idee e di risorse, facciamo prevalere l'interesse generale ed il rispetto della dignità della persone. Il diritto al dissenso è un valore che va difeso, ma senza che turbi l'equilibrio generale».
Fonte: Il Portico
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