Dott. Gallo, dopo il suo no ai partiti di sinistra ed i suoi plausi all'opera portata avanti da Messina, la gente si chiede se la posizione della sua Associazione, "Polis", sia attualmente più vicina al centro-destra. «Devo ripetermi su questo argomento. A sinistra non vediamo alcuna progettualità precostituita nel tempo, più altre ragioni che ho già spiegato. Sulla condivisione delle scelte operate da Alfredo Messina, in relazione alle opere pubbliche, credo che sia nell'ordine naturale delle cose farlo quando si intende la politica come la intendo io. La posizione di "Polis" è sempre la stessa: centrale, autonoma ed al servizio dei cittadini. Quello che mi preoccupa, invece, è la situazione persistente di mancanza di responsabilità, di politica intesa come servizio e non per i propri interessi specifici, che ancora esistono nella maggioranza che dovrebbe sostenere Alfredo Messina. Infatti, giungono voci, ancora una volta, di minacce di non votare il Bilancio se non si riescono ad acquisire dei posti di sottogoverno, tant'è che la riunione con oggetto tali nomine che la maggioranza aveva in programma è, come al solito, saltata. Al di là di questo grosso nodo, che Messina deve pur sciogliere, esistono problemi esistenziali ed ancora irrisolti per la città. Tutti parlano in questi giorni di identità da dare alla città, rivisitando quella turistica, che noi abbiamo indicato dal primo giorno. Ma bisogna creare le strutture per un turismo che possa accedere alla città, per lo meno per le potenzialità che essa dispone. Pertanto, seppur meritorio il fatto di aver portato a Cava grossi tour operator internazionali, sappiano i cittadini che questi signori lavorano su larga base commerciale, che oggi Cava non è pronta a sostenere. Ma della progettualità sul turismo ne abbiamo parlato e ne parleremo con dovizia in altra circostanza, come dovremo ancora parlare molto sul sociale, sui giovani, sulla zona industriale, etc... Quello che mi preme in questo momento, e questo è politica, è capire che tipo di Bilancio si sta approntando, considerando che questo strumento è l'atto politico più importante per lo sviluppo futuro della città. Il dramma è che, a poco più di un mese dalla scadenza ultima dell'approvazione dello stesso, le forze di coalizione di maggioranza rinviano l'argomento da incontro ad incontro. Questo, secondo me, presuppone una riflessione attenta da parte di chi vuole analizzare politicamente ed amministrativamente il futuro di una città. I proclami, pertanto, non servono a niente, come quelle opere su cui noi abbiamo manifestato il nostro compiacimento possono restare fini a se stesse, se non vi si dà seguito con una programmazione di supporto all'identità della città».