Da sempre, Pontida, rappresenta il luogo d'elezione della Lega, dove i militanti si radunano con i simpatizzanti e lo Stato maggiore del partito: dalle primule rosse fino all'ultimo degli amministratori locali.

Matteo Salvini ci arriva ricordando Bossi, ma giunge a Pontida nel giorno in cui Giorgia Meloni è a Lampedusa per la crisi relativa agli sbarchi e ai numeri, tutt'altro che lusinghieri, che questo governo si ritrova a dover gestire dall'inizio del 2023,

Se Meloni a Lampedusa ha invitato Ursula von der Leyen, Matteo Salvini qui nella terra delle bandiere verdi ha invitato Marine Le Pen, tanto indigesta all'alleato forzista, tanto per non fare nomi.

Ma è proprio il segretario della Lega a rassicurare gli alleati italiani:

"La Lega si fa garante che questo governo duri 5 anni, non un minuto di meno", promette. E ribadisce l'intesa con la premier: "Io qua e Giorgia a Lampedusa oggi siamo la sintesi di uno stesso obiettivo. Non riusciranno a dividerci".

Ma sulla corsa alle Europee di giugno, il vicepremier non calca mai i toni.

Tra gli impegni, si limita a dire che "siamo determinati e destinati a vincere in Italia e in Europa".

Ma non attacca mai, direttamente, Forza Italia e Fratelli d'Italia come fa da settimane per il rischio di dividersi in Europa e quindi far riconfermare il governo di Strasburgo alle sinistre.