Tu sei qui: PoliticaPrivacy violata, bufera sul city manager
Inserito da (admin), giovedì 15 luglio 2004 00:00:00
Il direttore generale del Comune di Cava de'Tirreni, Enrico Violante, rischia di diventare uno dei primi ad essere colpiti dalla scure delle sanzioni e dei provvedimenti previsti dalle norme a garanzia della privacy. A denunciare l'illegittimità di un provvedimento adottato da Violante è stato il segretario generale della Cisl Funzione pubblica, Matteo Buono, che lo scorso 20 maggio, con una nota a sua firma, aveva diffidato il direttore generale dall'esaudire una richiesta avanzata dal consigliere comunale Silvana Longobardi circa la consegna dei cedolini paga di tutti i dipendenti comunali negli ultimi tre anni. Una richiesta motivata con il diritto di accesso agli atti prodotti dalla Pubblica Amministrazione. Noncurante della diffida prodotta dalla Cisl, il direttore generale Violante ritenne legittimo esaudire la richiesta. Da allora è seguito un lungo contenzioso, destinato di certo a proseguire ancora. Soprattutto alla luce della risposta data dal Garante sulla privacy, Stefano Rodotà, sul quesito di legittimità avanzato dal sindacato. Una risposta che ci viene illustrata dal segretario Buono: «Nelle buste paga, e questo abbiamo sostenuto fin dal primo momento, possono trovarsi informazioni cosiddette sensibili, quali multe disciplinari, pignoramenti per alimenti o tasse, cessioni di stipendio, sussidi di cura, indennità di missione handicappati, iscrizione al sindacato. Per questi motivi avevamo suggerito al direttore Violante di non consegnare le buste paga e di attenersi ai principi della legge 675 del '96 ed al decreto legislativo 467/2001 che l'ha integrata: a chi chiede quel tipo di informazioni va dato soltanto ampio conto di deliberazioni e determinazioni in materia di contratti collettivi, indennità ed altri emolumenti corrisposti a favore dei dipendenti. Non certamente i cedolini, che rimangono un fatto strettamente personale e conoscibile dagli incaricati del trattamento dei dati. Bastava che Violante, prima di agire, formulasse un quesito e tutto questo non sarebbe accaduto. Ora la denuncia è pronta, perché quest'ulteriore episodio evidenzia il mancato rispetto della legge e dei sacrosanti diritti dei lavoratori, sacrificati per l'ennesima volta a Cava de'Tirreni sullo scomodo altare della politica».
Fonte: Il Portico
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