di Norman di Lieto

La notizia non è un fulmine a ciel sereno perché era attesa dallo stesso Donald Trump che aveva annunciato qualche giorno fa che avevano l'intenzione di arrestarlo e, per questo, chiedeva ai suoi sostenitori di manifestare.

Tutto è partito da Stormy Daniels, il nome d'arte scelto dalla pornostar Stephanie Clifford,
nata a Baton Rouge, in Louisiana, 44 anni.
Ad un torneo di golf in Nevada fu presentata a Donald Trump che, allora gigante del settore immobiliare e star del piccolo schermo con 'The Apprentice', aveva da poco sposato la sua terza moglie Melania ed era appena diventato padre di Barron.

Stormy all'epoca aveva 27 anni e il tycoon 60.

Una guardia del corpo la invitò a cena nella suite di Trump e la sera stessa andarono al letto, iniziando così la loro relazione.

Nel 2016, dopo la candidatura di Trump alla Casa Bianca, la pornostar cercò di vendere la storia della sua relazione con lui a media e tabloid, inizialmente senza alcun successo.

Poi - per evitare che in futuro potesse diventare appetibile per i media - l'ex legale del tycoon Michael Cohen, propose all'attrice 130.000 dollari in cambio del suo silenzio.

I pagamenti, in rate da 35.000 dollari, furono registrati da Trump come spese legali, reato che lo ha portato all'incriminazione.

Il tycoon ha sempre negato la relazione ricoprendo la pornostar di insulti, mentre per la pornostar la notizia dell'incriminazione dell'ex presidente è stata l'inizio di una nuova vita.
Che cosa accadrà adesso?

Foto segnaletica e rilevazione delle impronte digitali, ma niente manette e nessuna ammissione di colpevolezza da parte di Donald Trump quando martedì pomeriggio, a New York si costituirà al tribunale di Manhattan per la formalizzazione delle accuse nel caso della pornostar Stormy Daniels.

È la prima volta che un ex POTUS viene incriminato penalmente in Usa: una mossa che tuttavia, stando alla costituzione e alle leggi americane, non gli impedirà di continuare a correre per la Casa Bianca e di essere eletto.

L'udienza è fissata per le 14.15 locali (le 20.15 in Italia), in una New York già blindata, con eccezionali misure di sicurezza nei luoghi più sensibili, dal tribunale alla stessa Trump Tower.

Il timore è quello di incidenti, dopo che The Donald aveva aizzato i suoi a protestare e "riprendersi il Paese", evocando il rischio di "morte e distruzione".

Fonte foto: Commons Wikimedia e Foto diGerd AltmanndaPixabay