Tu sei qui: Salute e BenessereDifesa della Dieta Mediterranea e salvaguardia dei territori: se ne discute il 14 settembre ad Agerola
Inserito da (redazionelda), lunedì 9 settembre 2019 17:08:41
La dichiarazione di Barcellona, che risale a circa un quarto di secolo fa, ha inserito la Dieta Mediterranea nel pantheon dei diritti alimentari fondamentali dell'uomo. Un risultato storico senza dubbio per le innegabili ricadute benefiche sulla salute dell'uomo. E proprio di Dieta Mediterranea, ed in particolare sui rischi che corre per l'avanzata impetuosa della globalizzazione, si parlerà in maniera approfondita durante il convegno organizzato dal Consorzio Terra delle Sirene - Diaeta in Costa d'Amalfi con il patrocinio dei Comuni di Agerola, Amalfi, Atrani, Furore e Minori.
L'appuntamento è fissato presso il Centro Polifunzionale "Don Andrea Gallo" di Agerola sabato 14 settembre a partire dalle 15.00. Sarà una giornata di confronto durante la quale esperti del settore, giornalisti e i sindaci Luca Mascolo (Agerola), Matteo Bottone (Vice - Amalfi), Luciano De Rosa Laderchi (Atrani), Giovanni Milo (Furore) e Andrea Reale (Minori) potranno approfondire i temi che riguardano la salute alimentare, anche alla luce degli effetti negativi che la globalizzazione ha sulla naturale integrità del territorio e di quel paniere di prodotti tipici che vengono comunemente associati alla Dieta Mediterranea.
«Per tenere fede a quella dichiarazione - dice il dottore Augusto Iazzetta, Presidente del consorzio "Diaeta di Amalfi" e Direttore Emerito del Dipartimento Qualità della vita dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Napoli - è necessario un cambio di rotta delle politiche alimentari mondiale che non ha precedenti nella storia dell'umanità". A finire sul banco degli imputati c'è la globalizzazione "che ha dimostrato di non poter assicurare l'armonia con la natura, né tantomeno la piena disponibilità di cibo per tutti gli esseri umani. Ecco perché salvaguardare la Dieta Mediterranea vuol dire salvaguardare i nostri territori ed i piccoli produttori che rappresentano una garanzia di qualità e di genuinità».
Pur con tutti i limiti delle azioni fin qui intraprese per evitare che i benefici di un'alimentazione corretta siano spazzati via da pratiche non in linea con le esigenze reali degli esseri umani, è necessario coltivare ancora di più la determinazione a lottare per conservare le buone pratiche alimentari.
Fonte: Il Vescovado
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